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I più sfortunati del concorsone? I prof di fisica e matematica

Il concorsone per i docenti si rivela quasi una caccia al tesoro

15/01/2013
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Il Messaggero

ROMA Indovina dove si trova il posto di lavoro. Il concorsone per i docenti si rivela quasi una caccia al tesoro. Delle oltre 320 mila domande per 11.542 posti in palio, dopo lo scoglio delle preselezioni del dicembre scorso i candidati ancora in pista sono scesi a 88.610. Una caccia al tesoro perché si rivela importante, se non decisivo, aver fatto le scelte giuste su quale cattedra puntare, e su quale regione presentarsi. Infatti i posti liberi non sono tutti uguali, molti candidati hanno scelto di trasferirsi per inseguire una cattedra ritenuta più probabile anche se lontano da casa. E una volta tanto non sono i meridionali a emigrare il nord, ma sono i settentrionali disposti a scendere al sud perché è qui che ci sono più posti liberi per insegnare. Una scelta che potrebbe rivelarsi lungimirante.
IL CALENDARIO
Ora tocca alle prove scritte, che si svolgeranno dall'11 al 21 febbraio. Oggi la Gazzetta Ufficiale pubblica il calendario, anche se il Ministero dell’Istruzione ha anticipato i tempi dandone avviso già nei giorni scorsi. Si parte l'11 febbraio con la scuola dell'infanzia, al mattino. Nella sessione pomeridiana si prosegue la selezione con gli aspiranti insegnanti di discipline economiche-aziendali. Il giorno dopo la prova per i docenti delle elementari. E così a seguire, con due sessioni al giorno, fino al 21 quando si chiuderà con lo scritto d’inglese. Tutte le prove si terranno nei capoluoghi di regione. Lo scritto avrà una durata di 2 ore e 30 minuti e si articolerà in quattro quesiti a risposta aperta. A tenere in ansia i candidati è anche il test in inglese. Ma a febbraio ci saranno anche le elezioni politiche ele scuole che saranno scelte per il concorso potrebbero vedersi costrette a sospendere le lezioni, e a riaprire per due volte. Con un disagio sull’attività scolastica destinato ad alimentare le polemiche. Tra i candidati che hanno superato i test della preselezioni, solo poco più di uno su otto potrà ottenere la cattedra. Ma il sindacato Flc Cgil ha fatto uno studio sulle chance a seconda delle scelte d’indirizzo e di area geografica. Regina del posto di lavoro è il Molise con il rapporto più piccolo tra candidati e posti messi a concorso. Chi vorrebbe insegnare italiano, storia e geografia in Basilicata ha quasi una possibilità su due di riuscirci. Incoraggiante anche il rapporto candidati-posto per diventare maestri, che è di circa uno su tre. Sono i candidati in fisica e matematica i più svantaggiati: troppo pochi i posti a disposizione (il rapporto è di 219,24). La Campania è la regione con la maggiore concentrazione di aspiranti insegnanti in questo ambito. Molto diversa la situazione in Sicilia dove per un posto a concorso ci sono in lizza 789 ammessi, oppure in Veneto dove i posti sono tre contro i 617 possibili prof. Pensare che i laureati in fisica e matematica sono quelli che si sono particolarmente contraddistinti nelle prove preselettive. Maggiori speranze, invece, per i laureati in lettere che ambiscono al posto nelle medie con un rapporto che si aggira attorno al 5 per cento. Bene anche Marche e Abruzzo dove per italiano, storia e geografia la percentuale di quelli che potrebbero farcela è rispettivamente del 32 e del 27%. In Molise per queste materie uno su quattro potrà essere accontentato. Come quasi uno su 4 in Calabria riuscirà ad insegnare lettere alle scuole superiori, o arte e immagine.
A.C.
 


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