Giornale di Vicenza-Siglato il contratto A settembre più pesante la busta paga dei prof

Siglato il contratto A settembre più pesante la busta paga dei prof
(an.ma.) Meglio tardi che mai. A settembre la busta paga degli insegnanti dovrebbe essere più gonfia, in virtù di un sofferto contratto di categoria siglato il 3 luglio scorso. Un obiettivo raggiunto tra mille incertezze, dopo una serie di atti di diffida promossi dalle segreterie del comparto scuola sia dei confederali che dello Snals, preoccupati dei ritardi che si andavano accumulando sull'iter contrattuale e che rischiavano di tradursi in danni economici per tutto il personale.
"L'Aran - spiegano i sindacati - si è infatti tenuta il contratto nel cassetto per un tempo inspiegabilmente lungo e il Comitato di settore non ha dimostrato alcuna sollecitudine, dal momento che il Consiglio dei ministri del 30 giugno non ha neppure preso in considerazione il testo, nonostante il termine perentorio che la legge impone".
Di qui le diffide da parte di Cgil, Cisl, Uil e Snals a ricorrere "a tutte le necessarie azioni legali, anche in sede penale e civile, per ottenere il pieno riconoscimento dei diritti dei lavoratori della scuola e il risarcimento di tutti i danni da questi eventualmente subiti".
Non è un mistero infatti che docenti e personale Ata contassero di ricevere gli arretrati in busta paga già in luglio, ma con tutta probabilità l'attesa si concluderà i primi di settembre.
"Attualmente il contratto è al vaglio della Corte dei conti che ha quindici giorni di tempo per pronunciarsi - spiega Angelo Turato della Cgil scuola - quindi se il pronunciamento è favorevole si va alla sottoscrizione definitiva, il testo entra il vigore e viene pubblicato sulla Gazzetta ufficiale".
Se tutto fila liscio settembre non dovrebbe trascorrere (come invece accadeva da qualche anno) tra scioperi e manifestazioni di protesta di una categoria che rivendica da tempo un trattamento economico più dignitoso.
Quello sottoscritto nel contratto non ha nulla a che vedere con gli stipendi europei, ma in un paese dove le casse dello Stato sono al verde è già qualcosa.

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