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Giornale di Vicenza-Scuola di qualità e tagli: binomio impossibile

All'istituto tecnico industriale "Alessandro Rossi" è stato ospite ieri mattina il segretario nazionale della Cgil scuola "Scuola di qualità e tagli: binomio impossibile" Riforma, precari...

08/03/2003
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Il Giornale di Vicenza

All'istituto tecnico industriale "Alessandro Rossi" è stato ospite ieri mattina il segretario nazionale della Cgil scuola
"Scuola di qualità e tagli: binomio impossibile"
Riforma, precariato, contratto: Lijoi affronta le questioni urgenti e boccia il ministero
di Anna Madron

Occupazione e qualità vanno di pari passo. Come dire che la scuola non può fare a meno di risorse, salvo precipitare di livello. E' questo il tasto che ieri mattina, nell'aula magna dell'istituto Rossi, è stato battuto da Luciano Lijoi, segretario nazionale della Cgil scuola, chiamato a Vicenza dal collega Angelo Turato, della Cgil vicentina, per affrontare ancora una volta questioni urgenti come riforma, precariato, contratto. Aspetti che stanno agitando non poco le acque nel settore e che hanno già spinto i confederali a proclamare uno sciopero per il prossimo 24 marzo. Scuola in fermento, dunque. E non potrebbe essere diversamente "con una riforma alle porte che - fa notare Lijoi - prevede tagli di personale, con conseguenze sul tempo pieno, sul sostegno, sui progetti, in altre parole sul funzionamento stesso della scuola". Sul fronte del sostegno, poi, la contraddizione, per la Cgil è evidente. "Si vuole distinguere tra 'disagio' e 'handicap' - spiega il sindacalista - per giustificare i tagli al personale. Ma come si fa a prevenire il disagio, di qualsiasi genere, se alla scuola vengono tolte le forze necessarie per affrontarlo?".
Quanto alla riforma, che rimane ancora per molti aspetti "fantasma", nei prossimi mesi non mancheranno novità. "Quasi sicuramente a breve verranno riaperte le iscrizioni - risponde Luciano Lijoi - per la scuola materna ed elementare a cui si potrà accedere rispettivamente a due anni e mezzo e a cinque e mezzo".
"Ma con la riapertura delle iscrizioni e l'anticipo della frequenza -prosegue-, il prossimo anno scolastico rischia di iniziare all'insegna del caos. Senza contare che non si capisce come si possano conciliare i tagli al personale con un aumento del numero delle classi, visto che nella scuola di base a settembre arriveranno anche i bambini di cinque anni".
E sempre in tema di qualità ieri si è parlato anche di precariato, di quegli insegnanti, cioè, che non sono ancora stati immessi in ruolo, nonostante il superamento di concorsi sia riservati che ordinari. Senza contare che quest'anno i precari si sono visti "scavalcare" dai colleghi che hanno frequentato le Ssis, le scuole di specializzazione, che hanno fornito punteggi elevati e consentito di slittare avanti nelle graduatorie. Una misura successivamente bocciata dal Consiglio di Stato che l'ha ritenuta illegittima.
"La situazione va sbloccata con le immissioni in ruolo dei precari - continua il segretario nazionale della Cgil scuola - ma il Ministero si trova adesso in forte imbarazzo, dal momento che ha promesso a tutti qualcosa, sissini compresi. Al Consiglio nazionale è pervenuto da parte del Ministero un documento che non contiene però nessuna proposta chiara per sbloccare la situazione. Morale, il documento dovrà essere rifatto con indicazioni concrete. Anche se non è detto che i tempi tecnici permettano di risolvere la questione entro l'inizio del prossimo anno scolastico".


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