Giornale di Vicenza-Neanche i soldi per le fotocopie

docenti della media "Battistella" scrivono alla Moratti protestando per i tagli
Neanche soldi per le fotocopie
Il preside: paghiamo gli stipendi, azzerati i progetti
di Paolo Rolli

Istruzione con l'acqua alla gola per i continui tagli ai bilanci: gli insegnanti prendono carta e penna e scrivono al ministro Letizia Moratti, perchè non è possibile lesinare addirittura sulle risme da fotocopie.
L'iniziativa è dei docenti dell'Istituto comprensivo "Battistella" di Magrè, che assistendo ai continui ridimensionamenti dei finanziamenti, hanno scritto al ministro dell'istruzione esprimendo la loro preoccupazione.
"Negli ultimi due anni le risorse finanziarie assegnate dal ministero per il funzionamento del nostro Istituto sono state ridotte del 37 per cento - affermano gli insegnanti - mentre la complessità del nostro lavoro, e di conseguenza la quantità di impegni, sono andati aumentando. Nonostante tutto, siamo convinti dell'insostituibile ruolo educativo e formativo della scuola pubblica e della necessità di farla funzionare nel migliore dei modi".
"Esprimiamo, quindi, forte preoccupazione per le scelte economiche e di politica scolastica, che stanno peggiorando le condizioni di lavoro in cui ci troviamo ad operare, riducendo via via le risorse indispensabili e rendendo sempre più difficile l'impegno quotidiano".
Tagli, quelli che hanno esasperato gli insegnanti del "Battistella", che limitano fortemente l'attività didattica; al punto che in alcune situazioni ci si trova in difficoltà addirittura a fare le fotocopie.
"I tagli che abbiamo subìto sono stati veramente pazzeschi - conferma il prof. Luciano De Zen, dirigente scolastico del "Battistella" - Tagli sui finanziamenti dell'anno precedente, che erano già stati tagliati, a loro volta già decurtati rispetto all'anno prima e così via. Il nostro bilancio di quest'anno è di circa 400 mila euro, e quasi tutti sono vincolati dagli stipendi e da altri oneri per il funzionamento della scuola".
"Alla fine, per l'attività didattica, tra il finanziamento ai progetti di supporto all'autonomia e l'avanzo di amministrazione, mi ritrovo con 40 mila euro, a fronte di un istituto con circa mille ragazzini. Non potendo chiaramente tagliare sugli stupendi, si è costretti a tagliare sulla qualità della scuola".
"Abbiamo cercato di sviluppare progetti di spessore, come la collaborazione di una psicopedagogista per allievi e genitori: quando non avremo più fondi, vedremo cosa fare. Non è possibile fare sempre i grandi proclami parlando delle lingue straniere, dell'informatica, di questo e di quello, senza avere le risorse".
"Per noi, ad esempio, se non ci fosse il Comune che contribuisce economicamente al "Progetto lingue", ci sarebbero serie difficoltà. La situazione è tale che siamo costretti a contingentare anche la carta: una risma al mese per classe".
La situazione e generalizzata a tutte le scuole. Ma al "Battistella" è emersa per la decisione di un centinaio di docenti di scrivere al ministro dell'istruzione. Come fare per andare avanti con tali risicate risorse, ed al tempo stesso garantire un'adeguata attività didattica?
"Da noi non si chiede un contributo "al buio" all'atto dell'iscrizione, e, in generale, preferiamo non chiedere - conclude De Zen - Nel momento del bisogno, però, cerchiamo di sensibilizzare e coinvolgere i genitori per avere il loro aiuto, comunque per progetti specifici".