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Giornale di Brescia-sindacati sul piede di guerra: "No ai tagli di organico nelle scuole"

sindacati sul piede di guerra: "No ai tagli di organico nelle scuole" LA SITUAZIONE PIU' CRITICA ALL'ABBA-BALLINI Una denuncia dello stato di "grave disservizio" che si va prospet...

13/05/2004
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Giornale di Brescia

sindacati sul piede di guerra: "No ai tagli di organico nelle scuole"
LA SITUAZIONE PIU' CRITICA ALL'ABBA-BALLINI

Una denuncia dello stato di "grave disservizio" che si va prospettando all'Itc Abba-Ballini, in seguito alla determinazione dell'organico di diritto per il prossimo anno. A muoverla è il fronte degli insegnanti (pressoché compatto: il 95% ha sottoscritto la relativa raccolta di firme) nei confronti della Pubblica Amministrazione per la riduzione delle cattedre in ragione di due unità per Economia aziendale e di una per Lettere; due discipline altrettanto qualificanti per il corso di studi e per l'indirizzo prescelto. Questa, almeno, la formulazione originaria, in concomitanza con il pensionamento di tre colleghi. "Dopo la mobilitazione dei lavoratori della scuola, il Csa ha notificato una nuova ipotesi che prevede l'innalzamento da 12 a 13 per le cattedre di Economia aziendale, lasciando immutato il resto" riferiscono i rappresentanti della Rsu, Daniela Longinotti ed Eugenio Opinato. Ma la "concessione" di una cattedra non basta - sostengono gli insegnanti, appoggiati nelle loro richieste dalle organizzazioni sindacali, rappresentate da Giovanna Mantelli (Cisl), Santo Gaffurini (Cgil), Ugo Nappi (Uil) e Roberto Soldato (Snals). "Quest'anno il taglio è ancora più pesante per effetto della Finanziaria e tocca maggiormente gli istituti tecnici e professionali - osserva la Longinotti -. Nel nostro caso, siamo particolarmente penalizzati, poiché negli ultimi quattro anni abbiamo perso quasi il 20% delle cattedre di lettere". E, se non si tratta di innescare una "guerra tra poveri", il quadro dell'Abba-Ballini rischia di sfociare in una "perdita di credibilità del lavoro con le classi" e di "compromettere la libertà d'insegnamento dei docenti". "Con questo sistema non siamo in grado di garantire la continuità didattica agli studenti" sottolinea Opinato. Il problema sarà affrontato domani, giovedì in un'assemblea plenaria dell'istituto, nel corso della quale saranno decise ulteriori iniziative di lotta. La riduzione degli organici è tuttavia un fenomeno generalizzato nella scuola, dove "i posti assegnati sono in numero inferiore rispetto alle necessità, con forte carenza nei centri di formazione professionale". "La Lombardia avrebbe diritto al 16% degli insegnanti in proporzione al territorio nazionale; Brescia al 13,80% e, invece, arriva a malapena all'11%" osservano i responsabili dei Sindacati, che confermano l'adesione allo sciopero nazionale del 21 maggio. E annunciano che in Lombardia i confederali stanno verificando la possibilità di un blocco degli scrutini nelle scuole di ogni ordine e grado. Anita Loriana Ronchi


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