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GdS-Gli insegnanti di religione nei ruoli statali

Scuola Sì definitivo della Camera al provvedimento: dovranno superare un apposito concorso Gli insegnanti di religione nei ruoli statali Silvia Mastrantonio ...

17/07/2003
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Gazzetta del Sud

Scuola Sì definitivo della Camera al provvedimento: dovranno superare un apposito concorso
Gli insegnanti di religione nei ruoli statali

Silvia Mastrantonio

ROMA '#8211; Un riconoscimento importante e atteso da quasi vent'anni. Un'iniziativa incostituzionale e inopportuna. Divide trasversalmente il mondo politico il sì della Camera con il quale è diventato legge il provvedimento che inserisce nei ruoli della scuola gli insegnanti di religione. E se per il via libera sono bastati 252 sì contro 115 no e 13 astenuti, è l'asse che si è formato a sostegno del provvedimento che va oltre gli schieramenti. A favore si sono espressi i deputati della Casa delle Libertà, Margherita e Udeur; contro Ds, Rifondazione, Pdci, Sdi ed il repubblicano Giorgio La Malfa. La normativa fissa, per gli insegnanti di religione cattolica, la possibilità di essere inseriti nei ruoli statali dopo il superamento di un apposito concorso. Il primo che sarà effettuato sarà riservato ai docenti che abbiano un periodo di servizio di almeno quattro anni negli ultimi dieci. La legge prevede inoltre che la diocesi abbia la potestà di pronunciarsi sull'idoneità del docente. Ed è su questo punto che si sono scatenati gli oppositori. Per esempio Roberto Villetti dello Sdi per il quale: "Il delicato equilibrio raggiunto in materia di insegnamento della religione con la revisione del Concordato fatta da Craxi è stato gravemente alterato: abbiamo creato nell'organico degli insegnanti pubblici una nuova figura che è sottoposta al vaglio, alla censura o alla ripulsa da parte della Chiesa". Valdo Spini, dei Ds, è andato oltre parlando anche di incostituzionalità perchè si "deroga ai principi vigenti nel concorso pubblico per gli ingressi negli organici dello Stato". I Verdi, con Bulgarelli, aggiungono una possibile mancanza di copertura finanziaria mentre la Cgil scuola accusa il governo di doppiopesismo per il diverso comportamento tenuto con gli insegnanti di religione e con i precari tout court . Gli insegnanti di religione che potranno beneficiare della nuova legge sono circa 15.000. Centomila, per il sindacato, i posti vacanti nel comparto istruzione destinati al personale docente e non docente. Ben altri i commenti da parte di esponenti della Casa delle Libertà. Per Riccardo Pedrizzi di An si tratta di "un provvedimento atteso da 19 anni" concepito per sanare "una situazione che, di fatto, rendeva i docenti di religione gli ultimi precari 'legali' della scuola italiana". Favorevoli i commenti anche da parte della Lega affidati a Giovanni Didonè che ha puntato l'indice contro il centrosinistra spaccato. Entusiasmo da Forza Italia e in particolare da Cesare Campa, relatore del provvedimento e da Angelo Santori. Per i parlamentari azzurri finalmente si attribuisce "uno stato giuridico al personale docente" e si procede alla "regolarizzazione attraverso apposite procedure concorsuali". Il tutto al fine di garantire "l'insegnamento della religione che, seppure materia facoltativa, è fondamentale per trasmettere ai giovani calori morali etici e sociali su cui, da sempre, si fonda la nostra società".

(mercoledì 16 luglio 2003


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