GdS-Edilizia scolastica, sciopero degli studenti

Edilizia scolastica, sciopero degli studenti

Domenico La Cava

BARCELLONA '#8211; Gli studenti barcellonesi tornano a protestare contro le carenze dell'edilizia scolastica. Un corteo, organizzato dai rappresentanti degli istituti superiori, partirà alle 9 dal Monumento ai Caduti per snodarsi lungo le vie del centro. Intorno alle 11 è previsto l'arrivo all'Oasi per un incontro con gli amministratori comunali e provinciali. Le scuole barcellonesi cadono a pezzi. È questa l'amara realtà emersa nel corso di un incontro svoltosi al liceo classico Valli tra gli studenti e gli esponenti cittadini, provinciali, regionali e nazionali di Cgil Scuola. Le testimonianze dei giovani sono allarmanti: "dopo anni di proteste, ancora non abbiamo una scuola degna di tal nome '#8211; dice Giuseppe Zaccone del liceo scientifico Medi '#8211; e siamo tutt'ora divisi in 4 plessi. In uno di questi sono all'ordine del giorno le infiltrazioni piovane. Il tetto è pericolante ma nessuno interviene. La palestra è sprovvista di attrezzature". Gli studenti dell'industriale Copernico ormai da anni convivono con i disagi strutturali della propria scuola: "i laboratori di meccanica sono chiusi da tempo '#8211; sottolinea Salvatore Bucca '#8211; a causa del tetto instabile. Seguiamo solo lezioni teoriche e mai pratiche, ma gli esami di maturità incombono e non si prevede una risoluzione del problema a breve scadenza". Situazione critica anche all'istituto commerciale Fermi, come conferma Antonino Zumbo: "la carenza di locali spesso ci costringe a seguire le lezioni nei corridoi. Al danno si aggiunge la beffa: la nuova sede è dotata di termosifoni, ma manca una caldaia. Una parte dell'edificio è sotto sequestro. Spero che un giorno i politici possano entrare nelle nostre scuole per vedere come sono ridotte". Damiano Scilipoti rincara la dose: "il nostro plesso non ha spazi per i laboratori di disegno. Le aule sono sovraffollate in barba alla qualità dell'insegnamento. Non ci sono scale antincendio. La sicurezza non esiste". Enrico Panini, segretario nazionale di Cgil Scuola, invita i giovani alla mobilitazione: "Se l'incolumità degli studenti è a rischio, è meglio che disertino le scuole. Esistono normative severe in tema di sicurezza scolastica, ma spesso sono aggirate".