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GdM-Varata la riforma che prevede un impegno di 8 miliardi di euro. Ma 'opposizione chiede: le risorse dove sono?

Scuola, il Governo trova i soldi Con la Moratti più geometria Si riparte dalla grammatica La proposta Varata la riforma che prevede un impegno di 8 miliardi di euro. Ma 'opposizione chiede: le ...

14/09/2003
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Scuola, il Governo trova i soldi
Con la Moratti più geometria
Si riparte dalla grammatica
La proposta
Varata la riforma che prevede
un impegno di 8 miliardi di euro. Ma 'opposizione chiede: le risorse dove sono?

ROMA - Piani di studio personalizzati; centralità dell'insegnamento di italiano e matematica, dando più spazio alla grammatica e alla geometria; maggiore autonomia degli istituti; formazione dei docenti; introduzione del tutor e del portfolio delle competenze; monte ore flessibile: la riforma della scuola è partita. Il Consiglio dei ministri ha approvato il primo dei decreti attuativi della riforma del ministro Moratti. Tutti gli altri decreti attuativi arriveranno entro due anni. Insieme al decreto, il governo ha varato un piano di investimenti nel settore per 8.320 milioni di euro da inserire nelle finanziarie 2004-2008 (la cifra comprende le risorse già iscritte nelle leggi finanziarie 2002 e 2003).
Un piano che registra un impegno dal premier: "È un obiettivo importante e noi abbiamo la ferma determinazione di renderlo concreto" ha detto Silvio Berlusconi. "È ampio ed articolato - ha aggiunto il ministro Moratti - mira alla modernizzazione del sistema scolastico". L'opposizione e i sindacati bocciano invece i provvedimenti. È solo propaganda, dicono. Il principale nodo riguarda le risorse che, a loro avviso, sono solo sulla carta. "Ci auguriamo - ha detto Enzo Carra (Margherita) - che questi irreali 8 miliardi trovino uno spazio nella finanziaria". Per Marco Rizzo (Pdci), "sono annunci reticenti. Non si dice che non ci sono i soldi per il rilancio, visto che sono stati stanziati fondi per la scuola privata". I Verdi annunciano una protesta per il 15 settembre di fronte alle scuole; il presidente Alfonso Pecoraro Scanio ha sostenuto che "di concreto ci sono solo i soldi alle private. Il resto sono solo chiacchiere". La senatrice Maria Chiara Acciarini (Ds) ha parlato di "scuola delle tre "p", ossia propaganda, precariato, privatizzazione". Annuncia proteste anche la Cgil scuola. Enrico Panini ha affermato che il decreto "è sbagliato nel metodo, nel merito e nella copertura economica" e ha reso noto che organizzeranno assemblee nelle scuole ed una grande manifestazione nazionale insieme alla Cgil nazionale. I Cobas scenderanno in piazza il 26 settembre. Per la Gilda, "bene gli 8 miliardi, ma da dove verranno?". "Consenso di massima" da parte dello Snals-Confsal al piano finanziario. Soddisfazione è stata invece espressa da Giuseppe Valditara (An) e da Franco Asciutti, senatore di Fi e presidente della Commissione Istruzione.
Gli 8 miliardi di euro andranno in 5 anni alla lotta contro la dispersione scolastica (l'obiettivo è ridurlo del 10% entro il 2010); alla formazione tecnica superiore; alla valorizzazione dei docenti (come adeguamento degli stipendi, bonus per l'autoaggiornamento); all'autonomia scolastica; al potenziamento delle strutture informatiche. Previsti anche interventi per l'edilizia scolastica. Con l'avvio della riforma e il varo del piano di investimenti, il governo comincia a "porre rimedio", come ha detto lo stesso premier, alla scuola così com'è stata finora. "È una riforma epocale - ha osservato - ma il suo successo dipenderà anche da quanto impegno ci metteranno gli insegnanti per attuarla". E il ministro Moratti ha spiegato: "Finalmente - ha affermato - la famiglia potrà decidere il percorso formativo dei figli". Una delle novità è proprio la valorizzazione delle famiglie che hanno la responsabilità nel decidere gli anticipi di iscrizione; sono chiamate a cooperare con le scuole nelle attività didattiche e a compilare il "portfolio delle competenze personali", uno strumento di documentazione dei processi educativi di ciascuno". Le famiglie potranno scegliere l'orario opzionale facoltativo. Abolito anche l'esame di stato alla fine della quinta elementare. Nasce il docente tutor che cura i rapporti con le famiglie e gli allievi.


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