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GdM-Scuola, chi decide cosa?

Scuola, chi decide cosa? Il problema evidenziato da lei, direttore, nell'editoriale del 19 gennaio sul guazzabuglio del federalismo, è forse il più principale problema che dovrebbe essere oggi al...

06/02/2003
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Scuola, chi decide cosa?

Il problema evidenziato da lei, direttore, nell'editoriale del 19 gennaio sul guazzabuglio del federalismo, è forse il più principale problema che dovrebbe essere oggi all'attenzione di chi governa. Dopo la riforma del titolo quinto della Costituzione, i rapporti tra Stato e Regioni sono cambiati. Ma ancora poco si è fatto per chiarire i termini di questi rapporti e soprattutto per regolamentarli.
Il contenzioso che si è aperto presso la Corte costituzionale è ampio e complessi sono i conflitti di competenza sulle questioni da lei, direttore, evidenziate: la gestione degli aeroporti, delle telecomunicazioni, delle linee ferroviarie, delle strade e autostrade ecc. Ma c'è anche un ambito che rischierebbe di essere compromesso dal conflitto di competenza, collegato ad un federalismo confuso e distorto: quello della scuola.
Oggi è difficile sapere fino a che punto arrivi l'ambito di competenza del ministero dell'Istruzione nazionale e dell'assessorato regionale all'Istruzione e formazione che si occupa prevalentemente di politiche dell'occupazione e del lavoro e poco di scuola. È ancora più difficile definire l'ambito di competenza del direttore generale e dell'assessore regionale.
Ma la situazione più grave si creerà domani quando, varata la riforma sugli ordinamenti in discussione in Parlamento, si creerà una fascia scolastica liceale collegata, attraverso il ministero dell'Istruzione, all'ufficio scolastico regionale ed una professionale collegata all'assessorato regionale dell'Istruzione e formazione. Il timore e che si perda l'unità di indirizzo e si moltiplichino i conflitti di competenza, dovuti soprattutto alla facoltà che le Regioni avranno di emanare leggi concorrenti con quelle dello Stato, con grave pregiudizio della linearità e della chiarezza delle procedure.
Prof. Michele Giorgio

preside del liceo scientifico "G. Galilei"

Bitonto (Bari)

Sì, è proprio così. La legge La Loggia, che è ai primi passi, dovrebbe chiarire anche chi si occuperà di scuola in Italia. Poi c'è la riforma Moratti, che dovrebbe ancora cambiare qualcosa. E poi, se arriverà la devolution di Bossi, cambierà ancora qualcosa. Preside Giorgio, stia all'erta.


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