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GdM-Matrimonio fra scuole? "No, grazie"

In odor di accorpamento gli istituti Bottazzi e Meucci dopo la pubblicazione di una graduatoria regionale Matrimonio fra scuole? "No, grazie" Il rischio è quello della perdita dell'autonomia e dell...

14/09/2002
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La Gazzetta del Mezzogiorno

In odor di accorpamento gli istituti Bottazzi e Meucci dopo la pubblicazione di una graduatoria regionale
Matrimonio fra scuole? "No, grazie"
Il rischio è quello della perdita dell'autonomia e della dirigenza scolastica
La replica: "I paramentri sui cui è avvenuta la valutazione sono incompleti"

Accorpamento tra "Bottazzi" e "Meucci": sì, no, forse. Ad agitare le acque delle scuole superiori della città ha provveduto, nei primi giorni di agosto, una notizia che ha lasciato a bocca aperta molti operatori scolastici; una graduatoria regionale, incaricata di individuare gli istituti che necessitano di accorpamento, ha indicato tra questi l'Ipsia "Bottazzi" e l'Industriale "Meucci", due delle scuole più importanti della città, entrambe abbondamente al di sopra della soglia dei mille studenti.
Il rischio, in sostanza, sarebbe quello della perdita dell'autonomia, e quindi della dirigenza scolastica e della segreteria amministrativa con gravi conseguenze sulla libertà di manovra dei due istituti.
"La notizia è vera - spiega Franco Fasano, dirigente scolastico del "Bottazzi" - ma non bisogna gonfiarla: ha provveduto lo stesso assessore regionale alla Formazione, Silvestri, a chiarire che la graduatoria non sarebbe stata tenuta in conto, in quanto basata su parametri incompleti". Il parametro usato nella graduatoria agostana, in sostanza, era quello del rapporto tra numero di studenti e numero di docenti: gli istituti al di sotto della soglia dei 9,5 studenti per docente si trovavano a rischio accorpamento. E proprio tale era la situazione del Professionale e dell'Industriale di Casarano. "E' vero - replica Fasano - ma in quella graduatoria non si teneva conto, ad esempio, del fatto che nelle scuole tecniche ci sono più ore di didattica che nei licei, il che amplia l'offerta formativa e, di conseguenza, il numero dei docenti".
E' significativo che un'indagine successiva, svolta dall'Ufficio Regionale Scolastico e incaricata di misurare il grado di complessità delle scuole (con parametri, quindi più completi, come l'orario didattico, il numero del personale, la presenza di studenti disabili, il numero di laboratori, ecc.) abbia dato risultati addirittura opposti, in cui il "Bottazzi" figurava in cima alla lista (a pari merito con il "De Pace" di Lecce). Pericolo sventato, dunque? "Mica tanto - conclude Fasano - visto che la riforma Moratti, per prendere corpo, ha bisogno di fondi che, a quanto sembra, devono essere reperiti all'interno del Ministero. Questo significa che ci saranno tagli, e anche di una certa entità, all'interno del mondo della scuola per finanziare la riforma".


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