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GdM-Matera-La Cgil sugli effetti del nuovo sistema scolastico voluto dalla Moratti

Dalla materna alle superiori, il sindacato fa un lungo elenco di penalizzazioni per gli operatori e gli utenti "I guai della controriforma" La Cgil sugli effetti del nuovo sistema scolastico volut...

02/10/2003
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Dalla materna alle superiori, il sindacato fa un lungo elenco di penalizzazioni per gli operatori e gli utenti
"I guai della controriforma"
La Cgil sugli effetti del nuovo sistema scolastico voluto dalla Moratti

MATERA La scuola è iniziata, ma non basta certo ad attenuare le polemiche sulle novità introdotte dalla riforma. Quello della Cgil è un atto di accusa contro il sistema messo in piedi dal ministro Letizia Moratti. Secondo Eustachio Nicoletti, segretario generale della Cgil Scuola, siamo di fronte "ad una brutta legge, che distrugge i sistemi scolastici più efficienti, cioè elementare e materna, attraverso un anticipo che mette in difficoltà insegnanti, dirigenti, enti locali, genitori e bambini. Non di riforma si tratta ma di un sistematico disegno di destrutturazione del sistema scolastico italiano. Con le ultime due finanziarie e con la devolution, abbiamo assistito al venir meno sistematico dei finanziamenti promessi. Le riduzioni di spesa alla scuola dello Stato e i tagli al personale mettono una seria ipoteca sulla qualità dell'offerta formativa pubblica. Pensiamo alle conseguenze sulla didattica che seguiranno la modifica dell'ordinamento di costituzione delle cattedre, tutte ricondotte a 18 ore settimanali utilizzando anche gli spezzoni orari delle cattedre fra le diverse scuole, o alla istituzione della figura del maestro prevalente o, ancora, alla riduzione dell'orario annuale della scuola. La questione del precariato che solo due anni fa sembrava in via di soluzione è più che mai aperta, mentre gli insegnanti della materna sono stati espiantati dalle esperienze didattiche e professionali positivamente condotte negli anni precedenti e ricondotti ad un ruolo assistenziale. I maestri della elementare, con l'introduzione della prevalenza, perderanno la collegialità che tanto ha significato per la qualità di questo ordine di scuola. Gli insegnanti della scuola media si troveranno probabilmente con una organizzazione didattica rivoluzionata in cui il curricolo si riduce notevolmente e per il quale alcune materie diventerebbero solo espressivo-opzionali. Gli insegnanti della secondaria superiore, con l'applicazione del Titolo V° della Costituzione e della devolution, potrebbero trovarsi di fronte non ad un sistema riformato, ma rivoluzionato, duale, poco rispondente alle esigenze del cittadino, ma funzionale alle esigenze dell'aziendalismo più bieco. Il personale Ata rischia di essere riportato fuori dal ruolo di protagonista del Piano dell'offerta formativa e dei servizi scolastici attraverso un processo di esternalizzazione". Nicoletti dice che "il decreto legge che assegna 30 milioni di euro all'anno per i prossimi 3 anni alle famiglie che iscrivono i figli alle paritarie, risponde alla logica di lasciar marcire il pubblico per aiutare il privato. La riduzione sostanziale del funzionamento della scuola dell'infanzia, che articolerà il proprio modello sulla base non di scelte educative, ma delle opzioni delle singole famiglie, riduce questo settore da scuola a luogo di custodia". Il sindacato non risparmia le direzioni regionali del Miur, "che avrebbero dovuto porsi come strutture in costante dialogo con il territorio, in grado di svolgere funzioni di gestione e programmazione per le scuole autonome. Anche in Basilicata - dice Nicoletti - la Direzione scolastica rischia di interpretare la sua funzione come terminale periferico in un sistema organizzativo, quello del Miur, di tipo verticistico". Per quest'anno, la Cgil Scuola ritiene prioritaria la più volte auspicata Conferenza quadro sull'istruzione e formazione, già programmata dalla Regione, che permetterebbe ai soggetti titolari dei processi formativi di confrontarsi per l'analisi dei bisogni territoriali.


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