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GdM-Cgil contraria alla riforma della scuola o lavoro o liceo

Cgil contraria alla riforma della scuola O lavoro o liceo bocciata la Moratti Il "doppio canale", ossia la scelta tra formazione professionale o liceo, non piace alla Cgil. E la "crociata" ...

03/04/2003
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La Gazzetta del Mezzogiorno

Cgil contraria alla riforma della scuola
O lavoro o liceo
bocciata la Moratti

Il "doppio canale", ossia la scelta tra formazione professionale o liceo, non piace alla Cgil. E la "crociata" contro questo passaggio cruciale della riforma Moratti, un capitolo decisivo per il futuro delle nuove generazioni, è ripresa ieri con un incontro sul tema"Formazione integrata: una opportunità da realizzarsi, non una separatezza da subire". All'incontro, che si è tenuto nella sede sindacale di via Calace, sono intervenuti tra gli altri Dario Missaglia, segretario generale nazionale della Cgil per la Formazione e la Ricerca; Giovanni Milici, segretario generale della Cgil-scuola Puglia; Francesco Sofia, presidente dell'associazione Proteo e Filomena Trizio della segreteria Cgil Puglia.
Ed è stato proprio Missaglia a fare una requisitoria contro il "doppio canale" giudicato inapplicabile per una serie di ragioni, tra cui la mancanza di competenze di base che non consentono a un ragazzo di 13 anni (visto che l'obbligo scolastico è stato abbassato di un anno) di operare una scelta, senza che questo non si riverberi sul suo stesso futuro. "Per scegliere l'indirizzo che sia più confacente alle proprie attitudini - ha detto tra l'altro Missaglia - sono necessari flessibilità, adattabilità e creatività, requisiti che si possono avere solo dopo una solida formazione di base. E poi lo stesso modello duale tedesco è in crisi. Ne ho avuto conferma parlando con alcuni sindacalisti tedeschi, i quali mi hanno confermato come la progressiva integrazione degli studenti in uno dei due indirizzi ha fatto registrare battute d'arresto. Il ministro Moratti invece ritiene che questa riforma possa agganciare l'istruzione italiana all'Europa: il modello duale invece è figlio dell'epoca che ci lasciamo alle spalle".
Un modello insomma che - secondo la Cgil - sancisce una separazione netta tra lavoro industriale e lavoro intellettuale. Una scelta arretrata? In controdendenza rispetto al mondo della cultura? Insomma, ognuno ora potrà scegliersi la propria vita. "Ma il livello formativo delle persone - incalza Missaglia - non è frutto della creatività individuale, sarebbe troppo bello se così fosse".
Insomma, non si può stravolgere la storia. Non solo. Il doppio canale è improponibile anche perché legato alle scelte che la Regione dovrà fare e ai finanziamenti che saprà assicurare. E qui il discorso si complica. La Regione Puglia sarà in grado di cavalcare questa tigre? E con quali fondi, considerato che la Finanziaria è quasi a costo zero?
Tutti dubbi sollevati ieri nel corso dell'incontro e che aspettano una risposta netta. Così come dovrà essere chiarito meglio in che modo uno studente possa passare da un "canale" all'altro una volta che la scelta è stata operata. Che non sia davvero troppo tardi.


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