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Gazzettino1-Noi sissini non scavalchiamo i precari storici

Noi sissini non scavalchiamo i precari storici Cortese Direttore, a scrivere sono gli iscritti alla SSIS del Veneto (Scuola di Specializzazione per gli Insegnanti della scuola Secondaria) ma in ...

03/11/2002
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Il Gazzettino

Noi sissini non scavalchiamo i precari storici

Cortese Direttore,

a scrivere sono gli iscritti alla SSIS del Veneto (Scuola di Specializzazione per gli Insegnanti della scuola Secondaria) ma in tutta Italia la situazione degli specializzandi e specializzati SSIS è assai preoccupante. Mercoledì 16 ottobre in Senato, in sede di conversione del decreto legge 25 settembre 2002, n. 212, il Governo si è impegnato, ai fini della formazione delle graduatorie permanenti (di cui all'articolo 401 del Testo unico approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni) ad assicurare il medesimo punteggio a coloro che abbiano conseguito la specifica abilitazione a seguito di partecipazione a procedure concorsuali o abilitanti e a coloro che abbiano conseguito l'abilitazione a seguito di superamento dell'esame di Stato al termine delle scuole di specializzazione di cui all'articolo 4 della legge 19 novembre 1990, n. 341.Dalla lettura del resoconto della seduta del 16 ottobre della Commissione Istruzione del Senato emerge una visione non del tutto corretta del problema, probabilmente influenzata dalle sollecitazioni dell'area sindacale e politica vicina al precariato. La questione viene infatti riassunta nell'idea che noi sissini scavalchiamo i vincitori dei concorsi, sia ordinari, sia riservati (per questi ultimi era richiesta la frequenza a corsi di 100 ore complessive, previa esperienza in servizio); la soluzione del problema viene quindi individuata nell'assegnazione del medesimo punteggio a quanti hanno superato procedure concorsuali o abilitanti e a quanti hanno frequentato le scuole di specializzazione per l'insegnamento nelle secondarie, senza valutare il valore della formazione condotta nell'ambito delle SSIS e senza indagare i motivi alla base dell'assegnazione di questi ormai famosi 30 punti.

Ci permettiamo pertanto di fornire un quadro più dettagliato dell'esperienza SSIS rimanendo a disposizione per eventuali chiarimenti. Anni '80: necessità di un nuovo meccanismo di formazione universitaria (Legge delega universitaria n° 28/1980); necessità di una specializzazione professionale per i futuri insegnanti (decreti delegati 382/1980); Anni '90: nascita scuola di specializzazione per gli insegnanti nelle scuole secondarie con valore abilitante (Legge 341/1990, art. 3-4); la progettazione dell'ordinamento didattico diviene competenza dei singoli Atenei (Legge 1997); promulgazione dei criteri generali per la definizione degli Ordinamenti della Scuola di Specializzazione (Decreto legge 26 maggio '98); inizio esperienza SSIS (Decreto legge 27 luglio '99) con durata di due anni, a impianto modulare, non meno di 12 esami, valutati in crediti. Ogni esame è suddiviso in 3-4 moduli con un totale di 3 crediti per ogni modulo. Per conseguire il diploma di abilitazione occorrono 120 crediti. La frequenza è obbligatoria, con un carico di 4 pomeriggi a settimana, dalle 14.30 alle 19, e un tirocinio di 300 ore complessive ed esame di stato con valore concorsuale (d.l. 4 giugno 2001).

Sorta come scuola di specializzazione (unico esempio se si eccettua la scuola di specialità dei laureati in medicina) senza borsa di studio (a differenza dell'altro unico esempio di scuola di specializzazione) e a pagamento (cosa che i detrattori della SSIS usano contro di noi, accusandoci di comprare l'abilitazione e dimenticando che nessun corso di laurea è gratis!). Assieme al diploma di abilitazione e specializzazione all'insegnamento, la SSIS attribuisce anche un punteggio di 30 punti per le graduatorie d'istituto e le graduatorie permanenti (D.M. n. 11 del 12/02/2002 e Regolamento del 25/05/2002): non si tratta di un bonus o di un regalo, è qualcosa che chi frequenta o ha frequentato la SSIS si è guadagnato, è un riconoscimento per l'impegno profuso sia umanamente sia materialmente. E' chiaro che non possiamo accettare che il medesimo punteggio venga attribuito a chi non ha certamente seguito lo stesso percorso formativo. Con i nostri 30 punti noi sissini non "scavalchiamo" (per usare la terminologia dei nostri detrattori) il cosiddetto "precariato storico", docenti abilitati che hanno maturato anche decenni di anzianità di servizio; 30 punti equivalgono a 2 anni e mezzo di servizio e con un corso di due anni pensiamo di meritarli pienamente e non di riceverli in dono! Negli interventi al Senato, durante la seduta del 16 ottobre, si è spesso sottolineato il valore dell'anzianità di servizio contrapponendola alla formazione acquisita alla SSIS da giovani neolaureati; vorremmo invitare i senatori a visitare le aule in cui si tengono i corsi delle varie SSIS per constatare l'età media degli specializzandi, sicuramente non più, per la maggior parte, giovani laureati! Non si dimentichi poi che alla SSIS sono iscritti anche dei precari abilitati, cosa a cui nessuno mai fa riferimento.

Noi della SSIS non siamo protetti da nessun sindacato e non vogliamo "fare guerra" a nessuno; desideriamo solamente difendere i nostri diritti e la nostra dignità umana e professionale, troppo spesso oggetto di attacchi sconsiderati e arbitrari. Ci sono già stati tolti i punti delle supplenze effettuate durante i due anni di corso; ora non vorremmo che ci fosse tolto ciò che - ripetiamo - ci siamo guadagnati e non abbiamo ricevuto in dono o acquistato.Gli iscritti SSIS del Veneto

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