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Gazzettino-Scuola, la battaglia dei libri di testo

Rifiuteremo nuove adozioni respingendo i promotori che si presentano nei nostri istituti". Appello di presidi e prof alle famiglie Scuola, la battaglia dei libri di testo Manifestazione contro i...

02/01/2003
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Il Gazzettino

Rifiuteremo nuove adozioni respingendo i promotori che si presentano nei nostri istituti". Appello di presidi e prof alle famiglie
Scuola, la battaglia dei libri di testo
Manifestazione contro i tagli del governo al pubblico. E parte una nuova forma di protesta
Hanno concluso l'anno manifestando in difesa della scuola pubblica e si apprestano a inaugurare il 2003 proseguendo con forza la protesta contro la Finanziaria taglia-risorse, che mette in serio pericolo servizi e qualità dell'istruzione statale. La cordata, composta da Rsu degli istituti pordenonesi (liceo Leopardi-Majorana in testa) e coordinamento Cgil, Cisl e Uil dei Dirigenti scolastici provinciali, annuncia la prossima mossa: "Rifiuteremo l'adozione di nuovi libri di testo, respingendo i promotori che si presenteranno nelle nostre scuole".
La denuncia ha preso corpo martedì scorso, quando alcuni docenti delle scuole del Friuli Occidentali, assieme a dirigenti scolastici e sindacalisti, hanno dato vita, in piazzetta Cavour, alla distribuzione di volantini informativi e a una raccolta firme in calce alla lettera di protesta indirizzata al Presidente della Repubblica. "Siamo convinti che la scuola sia un bene pubblico, inalienabile e fondamentale - recita la missiva - non unicamente per chi vi opera o fruisce temporaneamente del servizio, bensì per l'intera collettività. La riflessione parte dal mondo della scuola, ma non è soltanto per questioni di carattere sindacale e per problemi contingenti che nasce forte l'esigenza di aprire un dibattito pubblico. Se, infatti, i tagli degli investimenti e del personale sono già di per sé motivo d'allarme concreto, è ancora più preoccupante il progetto di smantellamento che si percepisce nettamente nelle proposte di "riforma"".

Quali sono i mali che inficiano Scuola pubblica? "Mentre i singoli provvedimenti sembrano dettati da improvvisazione e da protagonismi individuali - continua la missiva - in realtà la logica sottesa è sempre più chiara: l'abbandono senza ritorno della scuola pubblica statale all'insegna di una politica che per l'istruzione e la formazione dei cittadini ragiona soltanto in termini di tagli e risparmio. La riforma Moratti che cancella il concetto stesso di scuola democratica, separa nuovamente gli studenti da avviare al lavoro e quelli da educare alla dirigenza, senza ammettere discussioni e sottraendosi al confronto parlamentare attraverso il ricorso alle leggi delega. Infine, la devolution è pronta a cancellare le ultime garanzie di libertà e pluralismo, portando la scuola nell'orbita degli interessi partitici di questa o quella maggioranza regionale. La "cultura locale" potrà essere un alibi per ritagliarsi una fetta di potere e controllo sul lavoro dei docenti e sul loro successivo reclutamento".

Da qui l'invito rivolto a studenti, genitori e cittadini per sollecitare una mobilitazione in difesa dei valori e della qualità dell'istruzione pubblica. "Vogliamo far capire - ha precisato Sergio Chiarotto, dirigente scolastico del Leopardi-Majorana e referente della Cisl Scuola - le diminuzioni delle risorse per le attività integrative, dei corsi di lingua straniera, dei corsi d'informatica e di altre attività educative e formative, in altre parole dell'autonomia scolastica, accompagnate alla riduzione del numero di docenti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) renderanno sempre più difficile garantire il buon livello dell'attività formativa, educativa e del servizio scolastico che sino ad oggi le statali stanno offrendo". Regione ed enti locali non possono però estraniarsi dalla situazione di malessere diffuso, come ha evidenziato Chiarotto: "Chiediamo in particolare alla Regione interventi in grado di garantire e migliorare le strutture e i servizi necessari per la vita della scuola e sostegno finanziario per le attività che ogni istituzione scolastica progetta nell'ambito dell'autonomia scolastica".

E il rifiuto dell'adozione dei nuovi libri di testo? Secco Chiarotto: "Un modo chiaro per esprimere il nostro dissenso. Così facendo saranno confermati quelli attualmente in uso".

Alessandra Betto


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