Gazzettino-Rovigo-Sindacati in fermento per i precari: organici ridotti

LA SCUOLA SI MOBILITA
Sindacati in fermento per i precari: organici ridotti
Non c'è pace per i precari del mondo della scuola. A poche ore dalle nomine nelle graduatorie permanenti si fa sentire la voce dei sindacati, che sottolineano le migliaia di posti vacanti e le mancate immisioni in ruolo per docenti e Ata, anche quelle già disposte da almeno due anni. A Rovigo le nomine di supplenza sono state ripartite in questo modo: per quanto riguarda le scuole materne sono disponibili 5 nomine di posto comune e 5 per il sostegno; nelle elementari troviamo invece 17 nomine di posto comune, 3 part time, 11 posti di lingua e 33 di sostegno; le scuole medie di primo grado hanno a disposizione 11 nomine al 31 agosto 2004, 30 al prossimo 30 giugno, 7 spezzoni di orario inferiore alle sette ore, 24 posti di sostegno e un part time; le superiori possono disporre di 19 incarichi al 31 agosto del prossimo anno e 49 al prossimo 30 giugno, 22 spezzoni di orario e 22 posti di sostegno. Anche per il personale Ata ci sono alcune cifre: saranno infatti incaricati 23 assistenti amministrativi, 15 assistenti tecnici e 133 collaboratori scolastici. Numeri piuttosto nutriti, che comunque sottolineano l'instabilità dei lavoratori della scuola, che si vedono proporre solo incarichi annuali o semestrali, senza poter contare su una reale immissione in ruolo. Proprio su queste basi i sindacati confederali hanno deciso di prendere posizione e di scendere in campo in maniera concreta: "Si stanno riducendo gli organici - sottolinea il documento unitario di Cgil, Cisl e Uil - e si continua ad aumentare artificiosamente il lavoro precario docente e Ata nella scuola. È una situazione inaccettabile, che sta producendo tensioni tra le diverse componenti del precariato. I sindacati considerano condizione irrinunciabile lo sblocco delle immissioni in ruolo. In assenza di risposte precise su questi temi, le segreterie dei sindacati avvieranno nei prossimi giorni la mobilitazione della categoria e individueranno le necessarie iniziative per sbloccare la situazione e dare risposte qualificate ai problemi della scuola pubblica statale". A questo si aggiunge anche la contrarietà dei sindacati a ogni intervento sul sistema pensionistico dei lavoratori della scuola: "Condanniamo il sempre più frequente ripetersi in queste settimane di un costume - conclude il documento - in base al quale a ogni difficoltà di cassa si pensa di rimendiare limitando o riducendo i diritti dei lavoratori pubblici. Per noi è evidente che ogni manomissione dell'attuale sistema previdenziale per i lavoratori della scuola in servizio e in pensione comporterà lo sciopero del personale".
Maria Benedetta Errigo