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Gazzettino-Oltre 150 docenti tagliati in regione

Oltre 150 docenti tagliati in regione Scuole superiori: la provincia più penalizzata è quella udinese. Arrivano i maestri per i bambini in "anticipo" Mentre ieri sera da Roma è giunta la no...

12/04/2003
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Il Gazzettino

Oltre 150 docenti tagliati in regione
Scuole superiori: la provincia più penalizzata è quella udinese. Arrivano i maestri per i bambini in "anticipo"
Mentre ieri sera da Roma è giunta la notizia di 28 posti in regione d'insegnante per i bambini iscritti in anticipo alle Elementari, la "forbice" del Ministero cala però con mano pesante sulle superiori friulane. Sui banchi degli istituti della regione il prossimo anno siederanno 229 studenti in più, ma dietro le cattedre, secondo le prime ipotesi di organico, mancheranno all'appello ben 156 docenti, "vittime" della scure di viale Trastevere impugnata dal ministro Moratti. Non solo. Nonostante l'aumento degli alunni, "spariranno" 22 classi: quasi un'operazione alla Houdinì.
A fare le spese del "nuovo corso", soprattutto la provincia di Udine, che, da sola, si accollerà quasi la metà dei tagli, con 66 docenti e 12 classi in meno, a fronte di 77 studenti in più. Pagheranno "pegno", perdendo classi 15 scuole distribuite su tutto il territorio della provincia, dai licei scientifici di Gemona, Latisana, Tolmezzo e Cervignano agli istituti udinesi come Malignani, Marinoni e Ceconi. Il Malignani e lo Zanon, poi, perderanno d'amblè tutto l'organico funzionale. Altolà anche alle serali: sempre al Malignani, ma anche allo Stringher (che mantiene una sola prima anziché due) e all'Ipsia di Gemona saranno sospese le prime dei corsi serali. Si indigna la Cgil scuola, per bocca di Antonio Luongo: "Per ottenere la riduzione di 156 posti non sono state autorizzate alcune classi prime, sono state accorpate le classi intermedie con danno alla continuità, è stato creato un esubero del personale aumentando l'orario anche oltre le 18 ore. Il prossimo anno in molte scuole, come il Magrini di Gemona e l'Itt di Lignano, avremo classi formate da 30 alunni. Come si possa migliorare la qualità della didattica in questa situazione è un mistero che solo il ministro Moratti è in grado di spiegare". Il sindacato critica anche l'operato del direttore regionale Cataldi: "Nella ripartizione non ci sembra vi sia equilibrio fra le province".

Il dirigente del Csa provinciale Giurleo, fa sapere che ha "difeso le richieste dei presidi laddove era possibile. Purtroppo la riduzione, sia pure contenuta al minimo, è apparsa ineluttabile. La direttiva ministeriale raccomandava di raggiungere un rapporto di 20 alunni per classe (a Udine il dato è di 20,5). Abbiamo salvaguardato le classi che accolgono soggetti disabili o che fanno parte di corsi a indirizzo unico o ubicate in zone particolarmente disagiate. Il ricorso all'articolazione delle classi per mezzo dell'abbinamento (applicato in 35 classi) per la parte comune del curricolo è stato un ulteriore strumento utile alla sopravvivenza di alcuni corsi, soprattutto nei tecnici e nei professionali". Ma, precisa Giurleo, "si tratta di un'ipotesi di variazione dell'organico. Speriamo che per l'avvio dell'anno scolastico la direzione di Trieste possa ottenere risorse aggiuntive a favore della provincia di Udine".

Camilla De Mori


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