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Gazzettino-La scuola grida: "No alla guerra"

Un migliaio di lavoratori in corteo per il contratto La scuola grida: "No alla guerra" In Veneto il 25 per cento del personale è precario Venezia Oltre un migliaio i lavoratori della scuo...

25/03/2003
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Il Gazzettino

Un migliaio di lavoratori in corteo per il contratto
La scuola grida: "No alla guerra"
In Veneto il 25 per cento del personale è precario
Venezia
Oltre un migliaio i lavoratori della scuola, provenienti da tutto il Veneto, si sono raccolti ieri in campo San Geremia per la manifestazione regionale organizzata dai sindacati confederati e da Snals Confsal. Lo sciopero generale del personale scolastico è stato indetto per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale, bloccato ormai da 14 mesi, contro i tagli all'organico messi in atto dalla Finanziaria e per il problema del precariato che colpisce, in particolare, il Veneto. La regione, infatti, è caratterizzata da un'alta percentuale di precari della scuola: più del 25\%, dato che supera del 5\% la media nazionale. Dal punto di vista economico, docenti e personale Ata rivendicano non soltanto l'aumento per il recupero dell'inflazione programmata, circa 110 euro mensili pro capite, ma anche le risorse finanziarie che il ministero dell'Istruzione aveva stanziato il 20 dicembre scorso, 381 milioni di euro per i docenti e 87 milioni per i non docenti, e che sono state poi messe in discussione dal ministero delle Finanze. Oltre all'aspetto contrattuale, i sindacati ribadiscono il loro giudizio negativo sulla riforma Moratti: "Una riforma che si sta attuando soltanto attraverso pesanti tagli all'organico - ha detto Piera Formigli, rappresentante della Cisl nazionale, durante il comizio - diminuendo le risorse e abbassando la qualità. C'è dietro un disegno politico preciso, che mira a residualizzare la scuola pubblica".

Molto applaudito l'intervento di Stefano Micheletti, rappresentante del coordinamento insegnanti precari del Veneto: "Che dire del blocco delle immissioni in ruolo? La Moratti, ormai, evita l'argomento anche se direttamente interpellata. Intanto in Italia ci sono 168.000 precari che vivono la loro vita professionale nell'instabilità". La manifestazione di ieri è stata anche un'occasione per ribadire il giudizio negativo dei lavoratori della scuola sulla guerra contro l'Iraq: "Innanzitutto, in qualità di educatori non possiamo che essere fermamente contrari al conflitto in atto - ha detto Pino Albanese, segretario provinciale della Cgil scuola - Inoltre, bisogna aver chiaro che una guerra pesa sul bilancio pubblico. Conoscendo la politica del Governo, i costi saranno recuperati tagliando ulteriormente su voci come la scuola e la sanità. Tutto ciò è intollerabile per la società civile".

Al comizio ha preso parte anche una delegazione del coordinamento degli studenti medi, che ha espresso la propria solidarietà con le posizioni dei sindacati: "La crisi in atto colpisce tutti coloro che vivono nel mondo della scuola. Anche noi studenti siamo contro la guerra e contro la riforma Moratti - ha detto Leo Bellomo, del liceo Marco Polo - e auspichiamo la nascita di un movimento unitario che collabori dentro e fuori le mura scolastiche". Assenti dalla manifestazione gli insegnanti che aderiscono alla Gilda: "Anche noi partecipiamo allo sciopero ma non scendiamo in piazza con le altre sigle sindacali - ha detto il coordinatore provinciale Roberto Baretton - perché siamo gli unici a pensare che i docenti debbano usufruire di un contratto separato dal resto del personale scolastico, che ne tuteli la specificità professionale".Simona Castiglione


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