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Gazzettino-I bidelli: non è compito nostro servire i pasti

Contratto alla mano la Cgil attacca sulle mansioni dei collaboratori scolastici e rinvia parte della patata bollente ai Comuni I bidelli: non è compito nostro servire i pasti Torna d'attua...

19/09/2003
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Il Gazzettino

Contratto alla mano la Cgil attacca sulle mansioni dei collaboratori scolastici e rinvia parte della patata bollente ai Comuni
I bidelli: non è compito nostro servire i pasti
Torna d'attualità il problema delle funzioni miste dei collaboratori scolastici nelle scuole pordenonesi. A dare l'allarme è la Cgil Scuola: "Il nuovo contratto non introduce novità, dunque i bidelli non sono obbligati a svolgere determinate mansioni, tra le quali scodellamento e accoglienza anticipata". Nonostante i 2 giorni di sciopero della categoria Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari), i primi giorni di lezione si sono svolti regolarmente, senza registrare defezioni. Almeno per quanto riguarda l'accoglienza pre e post scuola. Per i servizi di mensa si dovrà attendere ancora qualche giorno, poiché riprenderanno soltanto a partire da lunedì (per le medie servirà qualche giorno in più). La Cgil scuola guarda oltre e denuncia: "Il nuovo contratto non ha modificato i profili professionali, perciò si ripresenta il problema scoppiato nel 2002, perché le funzioni miste di competenza degli Ata sono state notevolmente ridotte - puntualizza Gianfranco Dall'Agnese (Cgil) . È ora di smetterla di scaricare la responsabilità su tale categoria di lavoratori. Se i genitori sono insoddisfatti del servizio, dovranno fare riferimento ai Comuni, unici garanti di alcuni compiti offerti a studenti e rispettive famiglie".
Secondo la Cgil Scuola il confine tra il fare e il non fare è netto, salvo successivi accordi collettivi extra profilo che potrebbero integrare le eventuali carenze. Rientrano tra gli obblighi dei collaboratori scolastici l'accoglienza e la sorveglianza in prossimità delle lezioni, durante la ricreazione e il pasto, cioè in periodi di tempo ben definiti e limitati. Il contratto stabilisce che gli Ata si occupino della comunicazione della tipologia dei pasti (ma non di raccogliere i buoni pasto), della pulizia del refettorio, della vigilanza e assistenza ai disabili durante il pasto. Competono invece agli enti locali una serie di incombenze, tra le quali la predisposizione del refettorio, la consegna dei pasti, la pulizia e il riordino dei tavoli e delle stoviglie, la gestione dei rifiuti, la vigilanza pre e post scuola, la distribuzione delle merende. "Abbiamo in programma una serie di incontri con i dirigenti scolastici per fare il punto sulla situazione - precisa il vice sindaco di Pordenone Ezio Pasut -: per ora non abbiamo ricevuto alcuna segnalazione. Ciò significa che nelle scuole si sono trovate soluzioni interne, per non incorrere in denunce di violazioni delle proprie responsabilità. Non devono essere i cittadini a chiedere qualcosa ai Comuni, ma le scuole se ne hanno bisogno".

Alessandra Betto


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