Gazzettino-Genitori preoccupati da un'istruzione di serie B -Fuggi fuggi dagli istituti tecnici

SCUOLA Si avvertono i primi effetti delle nuove regole. Colpito anche lo Zanon. Genitori preoccupati da un'istruzione di serie B
"Fuggi fuggi" dagli istituti tecnici
Al "Malignani" iscrizioni in calo del 10\%. Il preside: "Una conseguenza della riforma Moratti"
(cdm) La riforma Moratti "svuota" gli istituti tecnici cittadini. Uno "spopolamento" annunciato, in linea con le tendenze nazionali, che eleggono i licei "superstar" nel borsino delle iscrizioni. E così le roccaforti storiche dell'istruzione udinese, gli assi pigliatutto delle iscrizioni, ora sono costretti a fare i conti con numeri in caduta libera.
Esemplare il caso del tecnico industriale Malignani, l'istituto più grande del Friuli, bacino di raccolta di studenti di tutta la regione e anche del vicino Veneto, che ora, dopo anni di "vacche grasse", si arrende all'evidenza. "Abbiamo riscontrato un certo calo nelle iscrizioni. Si parla di un ordine di grandezza del 10 per cento in meno: rispetto agli oltre 400 iscritti dello scorso anno, abbiamo perso una quarantina di nuovi alunni o forse più. Mentre nel 2002 abbiamo avuto 18 prime e anche particolarmente numerose, grazie all'incremento degli iscritti, probabilmente il prossimo anno saremo costretti a fare una classe in meno", ammette il preside Lorenzo Amat.

Le ragioni del calo di nuovi alunni? "Pensiamo sia dovuto al fatto che, fra i genitori, c'è una certa preoccupazione rispetto alla riforma Moratti. Come abbiamo riscontrato nelle giornate di scuola aperta, è passata l'idea che l'istruzione tecnica scomparirà e che la trasformazione avverrà nel corso del quinquennio di studi. Abbiamo spiegato che così non è, ma evidentemente non è bastato. Hanno preferito scegliere altri indirizzi".

Ma a perdere appeal è anche Udine città. "Per il biennio molti preferiscono iscriversi in sedi decentrate, come San Giorgio o Cervignano, per completare il triennio al Malignani di Udine", dice Amat. Una tendenza che sottoscrive anche la preside dello Zanon Emanuela Renda, costretta a fare i conti con l'emorragia di iscritti: "C'è un calo della pendolarità, degli studenti che dai paesini della provincia vengono a studiare in città. Evidentemente vengono privilegiati i poli tecnici periferici. Probabilmente il prossimo anno formeremo una prima in meno". In controtendenza, almeno sinora, la performance del Ceconi, che, come spiega il collaboratore del preside, professor Linda, "conferma il numero di iscritti dell'anno scorso".