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Gazzettino-Danneggerà famiglie e insegnanti

Centrosinistra e sindacati bocciano la revisione del sistema didattico. Per l'Ulivo "è un provvedimento poster dietro al quale non c'è nulla" "Danneggerà famiglie e insegnanti" Ds: niente fon...

14/03/2003
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Il Gazzettino

Centrosinistra e sindacati bocciano la revisione del sistema didattico. Per l'Ulivo "è un provvedimento poster dietro al quale non c'è nulla"
"Danneggerà famiglie e insegnanti"
Ds: niente fondi, meno docenti e meno diritti. Le rappresentanze di categoria pronte allo sciopero del 24
Roma
NOSTRA REDAZIONE

Una riforma sbagliata nel metodo e nel merito, una riforma che fa danni a famiglie e insegnanti, una pessima legge: anzi una "legge poster", nel senso che dietro il manifesto non c'è niente. È durissimo il giudizio del centrosinistra e dei sindacati della scuola, già pronti allo sciopero per il 24 marzo e poi a scendere in piazza il 12 aprile. Gridano allo scandalo un po' tutti: da Angius (Ds) a Mastella (Udeur), da Rizzo (Prc) a Colasio (Margherita).

L'Ulivo descrive la riforma con tre segni meno: niente risorse, meno insegnanti e meno diritti. Ancora più drastico il commento di Giovanna Grignaffini (Ds), che parla di giornata nera per la scuola italiana e spiega: "È un provvedimento-manifesto che non ha copertura finanziaria, che arrecherà solo danni alle famiglie e agli insegnanti e che non garantirà, in alcun modo, una migliore istruzione per le giovani generazioni. Si è compiuto un salto all'indietro e nonostante la baldanza ostentata dal presidente del consiglio Berlusconi, ben presto gli italiani si renderanno conto dei limiti e delle carenze di questa riforma che fa acqua da tutte le parti". Secondo Andrea Colasio, la riforma ci impoverisce e ci allontana dall'Europa.

D'accordo è Mastella, che critica questa "scatola vuota", questa riforma che, "manifesta il suo volto peggiore nei confronti del Mezzogiorno, impedendo la piena realizzazione della funzione culturale e civile della scuola, con lo spezzettamento verticale e orizzontale dell'unità del sistema nazionale, con la riduzione dell'autonomia delle scuole, con la negazione dell'obbligo scolastico, con la visione mercantile della precoce uscita dalla scuola a 13 anni, con il conseguente indebolimento e la discriminazione inevitabile delle fasce giovanili".

Concordano i sindacati di categoria. Enrico Panini (Cgil) parla di legge pessima che creerà danni e problemi a insegnanti e genitori. Anche la bellicosa Gilda è sul piede di guerra, furiosa perché i soldi non ci sono e a pagare saranno, come sempre, loro, gli insegnanti. "I pesanti tagli agli organici in atto, quelli prevedibili per effetto della stessa riforma, le questioni contrattuali costituiscono le premesse per gettare di nuovo la scuola italiana nel caos", commenta Alessandro Ameli, che coordina il sindacato. Applaudono, invece, altri addetti ai lavori. Ad esempio i presidi dell'Anp ("finalmente si chiude un periodo d'incertezza normativa") oppure i genitori riuniti nella sigla del Moige, che però attendono di vedere che cosa succederà davvero. Gli studenti, invece, sono all'erta, temono controriforme, vigilano pronti a manifestare davanti al ministero di Via Arenula.

B.d.V.


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