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Gazzettino-Contro la riforma Moratti ma anche contro la guerra

LO SCIOPERO DELLA SCUOLA Il 60 per cento di professori e studenti sono rimasti fuori dalle aule. Fra le rivendicazioni al centro il mancato rinnovo del contratto Contro la riforma Moratti ma anche ...

25/03/2003
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Il Gazzettino

LO SCIOPERO DELLA SCUOLA Il 60 per cento di professori e studenti sono rimasti fuori dalle aule. Fra le rivendicazioni al centro il mancato rinnovo del contratto
Contro la riforma Moratti ma anche contro la guerra
La Provincia incontra i parlamentari per mantenere gli organici. Volantinaggio della Gilda: "Chiediamo stipendi europei"
Ha avuto un'adesione superiore alle aspettative lo sciopero indetto dal personale della scuola in segno di protesta contro il mancato rinnovo del contratto, la riforma Moratti e la presa di posizionen contro la guerra in Iraq. Si calcola che tra città e provincia all'incirca il 60\% di docenti ed operatori scolastici abbia incrociato le braccia per l'intera giornata. Purtroppo non esistono riscontri completi. Da quest'anno il Csa, l'ex-Provveditorato agli Studi, non effettua più alcuna attività di monitoraggio. I rilevamenti vengono compiuti a livello centrale e poi elaborati su scala provinciale. Vale a dire che i numeri sulla partecipazione allo sciopero si conosceranno fuori tempo massimo. Le organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil, che hanno promosso l'agitazione assieme a Cobas, Unicobas, Snals e Gilda, sono comunque riuscite a raccogliere qualche dato significativo. Il risultato migliore è stato ottenuto all'ottava direzione didattica cittadina: nelle scuole di Padova centro hanno disertato le lezioni l'86\% di insegnanti e personale Ata. Percentuali oscillanti attorno al 75\% al liceo scientifico "Cornaro" e agli istituti comprensivi di Abano Terme e Piazzola sul Brenta. Superiori al 60\% le adesioni al professionale "Severi" e all'istituto tecnico commerciale "De Nicola" di Piove di Sacco.Circa cinquecento addetti ai lavori hanno preso parte alla manifestazione regionale conclusasi in campo San Geremia, a Venezia. Maestri, professori e collaboratori scolastici hanno raggiunto la laguna in treno, pullman e con un corteo di auto private, tappezzate di bandiere e striscioni. Oltre a rivendicare la firma di un contratto che langue da quindici mesi e a criticare la riforma del ciclo dell'obbligo varata dal governo Berlusconi, le organizzazioni sindacali hanno voluto imprimere una connotazione pacifista a questa giornata di lotta intonando slogan contro l'aggressione americana all'Iraq. "Mi ritengo soddisfatto dell'iniziativa - conferma Salvatore Mazza (Cgil Scuola) - abbiamo superato addirittura il risultato dello sciopero generale del 16 aprile". "E' stata una risposta massiccia e coraggiosa - aggiunge Nereo Marcon (Cisl Scuola) - contro una riforma che rischia di dividere l'Italia tra ricchi e poveri, tra braccianti e dirigenti d'azienda".
Luca Ingegneri


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