Gazzettino-Cgil all'attacco sul rischio dei tagli in montagna

Cgil all'attacco sul rischio dei tagli in montagna
(a.b.) Ancora tagli in vista per la scuola pubblica. E la Cgil protesta per questi progetti riduttivi. Una recente sentenza del Consiglio di Stato riapre la ferita della presunta chiusura delle scuole di montagna, che non rispettano la proporzione di un docente ogni 20 alunni. Claut, Erto e Casso, Anduins (Vito d'Asio), Castelnovo del Friuli, Pinzano al Tagliamento, Tramonti, ma anche Sequals, rischiano di essere cancellate in nome di una razionalizzazione che non sente alcuna ragione di sorta, nonostante l'opposizione dei Comuni colpiti. "Non conta - denuncia Gianfranco Dall'Agnese (Cgil Scuola provinciale) - se gli studenti non possono andare in altro istituto, in una località vicina, se non esistono mezzi di trasporto idonei e orari compatibili. Di questo passo la nostra provincia dovrà subire un'altra volta l'incognita della sopravvivenza della scuola pubblica nelle aree montane e pedemontane". Secondo la stima del sindacato sono alcune centinaia gli allievi interessati dal taglio che non riguarda le classi, bensì i plessi scolastici. "In questi casi un'alternativa è rappresentata dalle pluriclassi o dalle classi minime - continua - ma sono indispensabili gli investimenti sui trasporti pubblici".
Anche cui Collaboratori la Cgil va all'attaco: "Invece di rinnovare il contratto e definire i profili professionali - tuona Dall'Agnese - si preferisce togliere terreno a questa categoria già in piena crisi, perché ridotta ai minimi termini: meno 20 mila posti con la Finanziaria 2001, e altri 15 mila con la prossima".