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Gazzetta di Reggio-Con la riforma Moratti, molte scuole rischiano di diventare di serie B

Con la riforma Moratti, molte scuole rischiano di diventare di serie B L'ALLARME La situazione vista da Leoni l.s. Quando verrà attuata la riforma voluta dal ministro dell'istruzione Letizia ...

19/04/2003
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Gazzetta di Reggio

Con la riforma Moratti, molte scuole
rischiano di diventare di serie B
L'ALLARME La situazione vista da Leoni

l.s.

Quando verrà attuata la riforma voluta dal ministro dell'istruzione Letizia Moratti, l'istituto sperimentale Pascal potrebbe scomparire, dividendosi fra i suoi quattro indirizzi.
Inoltre gli istituti professionali Jodi, Motti, Lombardini e Galvani-Sidoli, ma forse anche alcuni istituti tecnici rischieranno di dequalificarsi, uscendo dal sistema scolastico nazionale e entrando a far parte della formazione professionale affidata alle regioni.
I docenti e gli studenti reggiani manifestano crescente preoccupazione per la sorte dell'istruzione tecnica e professionale, che nella nostra provincia scolarizza ancora la grande maggioranza dei giovani, malgrado la recente sensibile crescita dei licei.
L'assessore provinciale al sapere Raffaele Leoni, partecipando mercoledì scorso al liceo scientifico Aldo Moro a un incontro sulla riforma della scuola organizzato dalla Consulta provinciale degli studenti, non ha esluso questi pericoli.
Anzi, a suo parere l'intera scuola italiana ne corre uno peggiore: che non si realizzi alcuna riforma e, quindi, l'istruzione statale vada alla deriva, lasciando sempre più spazio alle scuole private a pagamento.
Ma la Regione Emilia-Romagna non si rassegna. "La Regione - ha spiegato Leoni ai partecipanti all'incontro - si prepara ad approvare entro l'estate un progetto che fa perno sul biennio integrato e si propone di ridurre al minimo l'abbandono scolastico. Si vuole incentivare la scolarizzazione fino a 16 anni, combattendo una precoce scelta professionale a 13 anni e impedendo che si formi una gerarchia fra scuole di serie A e B. Esiste già l'esperienza del nuovo obbligo scolastico, attuato tramite percorsi integrati fra la scuola e la formazione professionale, che l'anno scorso hanno interessato 2000 studenti di prima superiore su un totale di 3500. Di essi - ha spiegato ancora l'assessore provinciale - 354 hanno seguito percorsi preprofessionalizzanti di 300 ore, ma il 70% è rimasto nella scuola e i due terzi hanno finito per essere promossi. Il destino di questi ragazzi è cambiato".


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