Gazzetta di PArma-Scuola, i sindacati battono cassa

Tremonti rassicura sulla chiusura dei contratti. Ma resta lo sciopero del 24
Scuola, i sindacati battono cassa
ROMA - I sindacati della scuola prendono atto delle rassicurazioni date mercoledì da Tremonti sulla chiusura del contratto degli insegnanti, ma non si accontentano delle dichiarazioni di intenti. Se i tempi saranno brevi, come ha annunciato il ministro dell'Economia, è ora che arrivi una convocazione da parte dell'Aran. Intanto, resta in piedi lo sciopero generale della scuola in calendario per il prossimo 24 marzo. Il nodo fondamentale resta quello dei finanziamenti e quindi la conferma delle cifre già comunicate dal ministro dell'Istruzione Moratti all'Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego: 234 milioni di euro, basati sulle economie del ministero, da aggiungere a quelli già disponibili per il trattamento economico del personale (417 milioni di euro per il 2003). Mercoledì Tremonti ha garantito che "l'accertamento delle economie di spesa da destinare al contratto è in atto". Resta quindi da vedere se le cifre coincideranno. Certo è che i sindacati non sono disposti a fare sconti.
"Finché non arriva una convocazione dell'Aran e al tavolo negoziale ci confermeranno che le risorse già decise sono esigibili e quindi utilizzabili - osserva Daniela Colturani, segretario generale della Cisl Scuola - siamo solo alle chiacchiere. E non abbiamo intenzione di fare sconti. Del resto - conclude - con un percorso di guerra come quello messo in piedi, con una macchina organizzativa così complessa non credo ci si possa fermare soltanto fidandosi di parole".

Richiesta di concretezza anche dal segretario generale dello Snals Fedele Ricciato. "Prendiamo atto della volontà di Tremonti e del governo - dichiara - di dare finalmente seguito agli impegni assunti davanti agli operatori scolastici e al Paese. Aspettiamo in tempi rapidi la convocazione dell'Aran per la ripresa del negoziato perché i contratti non si fanno con dichiarazioni di intenti ma con la disponibilità effettiva delle risorse".

Quanto allo sciopero del 24, per Ricciato "potrà essere riconsiderato solo alla luce del raggiungimento degli obiettivi indicati in materia di immissioni in ruolo, contratto e organici".

Sull'ineluttabilità dello sciopero non ha dubbi Gian Paolo Patta, responsabile del dipartimento dei lavoratori pubblici della Cgil. "I reiterati ritardi del Tesoro e la mancanza di date certe per la validazione dei conti già espressi dal ministero dell'Istruzione - afferma - ci portano a dire che ci avviamo a una fase di crisi nelle relazioni sindacali. Non sarà evitabile lo sciopero del 24 e penso che si renderanno necessarie ulteriori iniziative di lotta".

Insomma, per i sindacati di tempo se ne è perso già abbastanza. "Ora - avverte il segretario confederale della Uil Antonio Foccillo - è necessario accelerare. Il contratto aveva già raggiunto un discreto stato di avanzamento dei lavori, il punto cruciale era il finanziamento e crediamo che sia giunto il momento di mettere la firma anche su questo contratto".