Gazzetta di Modena-Tagli, la scuolain ginocchio

Vignola. Proteste al Primo Levi per la drastica riduzione di fondi necessari per i programmi
'Tagli, scuola in ginocchio'
'Verranno a mancare tutti gli stage nelle aziende'

di Marco Pederzoli

VIGNOLA. "I problemi del mondo della scuola minacciano pesantemente anche l'economia locale". E' questo l'allarme lanciato da due professori dell'istituto Primo Levi di Vignola. Dimer Marchi, responsabile dell'orientamento, e Agostino Prata, responsabile del rapporto scuola - aziende, sono stati chiari: a rischio, per mancanza di fondi, sono i rapporti tra il Levi e le aziende della zona.
Per comprendere il problema, occorre fare una premessa. Da anni, le "tre anime" del Primo Levi (il tecnico industriale, il professionale industriale e il professionale commerciale) hanno sviluppato con diverse aziende del territorio un rapporto di collaborazione, per cui molti studenti vanno a fare periodicamente "stage" in azienda, per "toccare con mano" il mondo del lavoro. La scuola, da parte sua, ogni anno differenzia il programma di questi stage, a seconda delle esigenze del territorio (ad esempio, ci possono essere anni in cui si insiste più sul settore meccanico anziché su quello elettronico e viceversa). Ora, cosa sta succedendo? Secondo i prof. Dimer Marchi e Agostino Prata del "Primo Levi", tale rapporto scuola - mondo del lavoro rischia di essere seriamente compromesso. "Per quanto riguarda l'Iti - hanno spiegato - la situazione è a rischio perché il Fondo sociale europeo e la Provincia (gli enti finanziatori dei progetti scuola - aziende per il tecnico) non hanno aumentato i fondi". Fino al 2006, comunque, questi progetti risultano finanziati. Le "dolenti note", invece, arrivano con la cosiddetta "Terza area", ovvero l'insieme dei progetti scuola - aziende (finanziati in questo caso dal Ministero della Pubblica Istruzione) che riguardano il professionale industriale e il professionale commerciale. "Già per l'anno scolastico 2001/2002 - hanno detto Marchi e Prata - è stata congelata una parte dei fondi che spettavano ai docenti di questi progetti. Questi soldi sono stati anticipati dalla scuola. Nel dicembre scorso poi, dopo aver programmato fin da settembre ben 7 corsi, ci è arrivata la notizia che per l'anno in corso i fondi per la Terza area sono passati da 10.000 a circa 3.800 euro. Gli insegnanti rischiano di lavorare gratis, la scuola rischia di vedere compromessa per il futuro l'intera Terza Area