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Gazzetta di Modena-Scuola, sono quasi duecento le cattedre vuote

L'esercito dei precari cerca disperatamente lavoro, ma le nuove norme e la confusione che regna crea un paradosso nella nostra provincia Scuola, sono quasi duecento le cattedre vuote In al...

20/09/2004
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Gazzetta di Modena

L'esercito dei precari cerca disperatamente lavoro, ma le nuove norme e la confusione che regna crea un paradosso nella nostra provincia
Scuola, sono quasi duecento le cattedre vuote
In alcuni istituti mancano docenti di materie fondamentali, ecco cosa è successo

VINCENZO BRANCATISANO

Scuole senza insegnanti, ovvero il paradosso della disoccupazione. Ci sono istituti della nostra provincia che rischiano di rimanere senza docenti di materie qualificanti. Il Csa di Modena ha convocato in due date gli interessati per assegnare cattedre peraltro ambitissime ma le graduatorie sono state esaurite inutilmente.
Si tratta di circa 183 posti, nella maggior parte dei casi a orario intero, tra i quali alcuni sono stati "surrogati" dai docenti che dopo la nomina hanno scelto di insegnare una materia diversa: è il caso del sostegno (ci sono scuole dove mancano molti insegnanti che dovrebbero assistere gli alunni con difficoltà psicofisiche), sostituito con materia curriculare, ma molti insegnanti hanno scelto di sostituire una disciplina con un'altra.
Fatto sta che, giusto per essere concreti, per l'Ipsia Ferrari di Maranello, che prepara a diventare tecnici dell'industria automobilistica, sono mancati all'appello ben 5 docenti di "Discipline Meccaniche e Tecnologie" (ne rimangono scoperte ben 24 in tutta la provincia) e altri 5 di "Laboratorio Meccanico Tecnologico": in questo caso sono rimaste inevase 18 offerte di lavoro annuale. E' come se al liceo classico mancassero dieci insegnanti di Greco.
Situazione analoga per altre discipline determinanti al "Don Magnani" di Sassuolo, al Corni di Modena, al Vallauri di Carpi, al Levi di Vignola, al Galilei di Mirandola. Tra le altre materie "snobbate" ci sono Elettrotecnica (15 offerte annuali inevase), Elettronica (16), Informatica (2), vari Laboratori (23). Anche Dattilografia e Laboratorio Trattamento Testi (4 posti tra Itc Barozzi di Modena, Ipc Cattaneo di Carpi e Ipc Morante di Sassuolo) offrono lavoro a chi non non c'è in graduatoria o a chi pur essendoci non risponde alla chiamata.
Ma il vero disastro è per i posti di sostegno all'handicap, con 23 chiamate andate deserte alle superiori e 6 alle medie di primo grado. In questo caso si dovrà successivamente pescare tra i docenti di materie curriculari, ma privi di opportuna specializzazione, che non hanno trovato lavoro altrove. Ma non è finita. Sempre nelle medie di primo grado, non si è riusciti ad affidare il posto annuale (spesso con contratto non fino al 30 giugno ma fino al 31 agosto 2005) a ben 25 insegnanti di Educazione Tecnica.
"Questo è il risultato della precarizzazione dei lavoratori della scuola", commenta Robertino Capponcelli, della Gilda, che assieme ad altri sindacalisti è rimasto sorpreso dal numero incredibile di defezioni tra i docenti. In sostanza, si verificherebbe una crescente disaffezione dei docenti per un lavoro che ha perso in prestigio e sicurezza, specie se affidato a personale che si può spendere sul mercato con maggiori soddisfazioni. "Nella scuola - aggiunge - non c'era bisogno della legge Biagi per scoprire cos'è il lavoro precario". Il problema è che nelle graduatorie permanenti non si sono potuti inserire centinaia di docenti che sono privi di abilitazione perché i concorsi non sono stati fatti. "Si è poi in attesa dell'applicazione del decreto 97 sul reclutamento che prevede i corsi abilitanti presso l'università", aggiunge Luigi Belluzzi, segretario Cisl Scuola. Che precisa: "Le numerose rinunce e surroghe sono state una sorpresa anche per noi. Peraltro, quest'anno avevo verificato un'affluenza enorme alla terza fascia delle graduatorie permanenti, con un aumento rispetto all'anno scorso e ci ha incuriositi l'incremento di ingegneri (che dovrebbero insegnare le discipline rifiutate, ndr) e anche di architetti. Rimango perplesso". Ora la patata bollente passa alle scuole, che chiameranno docenti, non abilitati, ma iscritti nelle graduatorie di istituto. Però esse non sono ancora aggiornate, e dunque si attingerà dalle vecchie (anche per i piccoli spezzoni di orario e per le supplenze brevi) fino a quando (fra due mesi) i nuovi "aventi diritto" non scalzeranno i colleghi. Se non si troveranno neppure così, i docenti verranno assunti tra il personale esterno e tra gli universitari. Infine una curiosità. Molti docenti hanno rifiutato il fatidico posto in montagna, che dà il diritto a raddoppiare il punteggio di servizio.
"Sta circolando la voce", annuncia Belluzzi, "che un'imminente sentenza del Tar del Lazio sarà dirompente, poiché ci si attende che sia abolita con effetto retroattivo la supervalutazione". Nessuno osa pensare alle conseguenze sull'anno in corso.


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