Gazzetta di Modena-Sciopero scuola, i sindacati esultano

Sciopero scuola, i sindacati esultano
Forza Italia attacca la Bastico: l'assessore era in corteo, si dimetta

Almeno 30mila persone, secondo Cgil-Cisl e Uil, tra lavoratori della scuola, studenti e cittadini, hanno preso parte alla manifestazione di ieri a Bologna. Gli addetti nella scuola in Emilia Romagna sono 55mila, per i tre sindacati hanno aderito allo sciopero quasi il 70% degli addetti nelle varie province e oltre il 20% era in piazza Maggiore a Bologna. Per la Gilda di Modena la partecipazione nelle scuole elementari e materne modenesi ha toccato punte del 90%. Il sindacato denuncia la latitanza del govermo sulla questione contrattuale a cui si è aggiunto un unanime rifiuto della guerra in atto. "Con lo sciopero di oggi - si legge in un comunicato di Gilda - si vuole ricordare al governo che la guerra non può costituire in nessun caso un alibi a disattendere gli impegni e le responsabilità nei confronti della scuola e dei docenti. Ma questo sciopero segna anche una linea di netto rifiuto delle scelte fatte dal governo in materia di mancati investimenti, di tagli e di risparmi che, ai scarsi risultati ottenuti in termini di economie complessive, sta provocando danni irreversibili".
"Le ricadute di queste scelte - conclude il comunicato di Gilda - pesantemente negative, si abbatteranno tutte sugli alunni, cioè sui soggetti più deboli del sistema istruzione che, per altri versi, tutti dicono di voler tutelare".
Allo sciopero e alla manifestazione, Gilda degli insegnanti farà seguire altre iniziative di mobilitazione.
Sembra che al corteo degli insegnanti bolognese abbia preso parte anche la modenese Mariangela Bastico, assessore regionale all'istruzione. Questa presenza ha scatenato la rabbia di Isabella Bertolini, coordinatore regionale di Fi e vice presidente del gruppo alla camera.
"Mariangela Bastico non garantisce più quell'equilibrio indispenabile a chi svolge un ruolo istituzionale - si legge in un comunicato di Bertolini - non ci sembra quindi adeguata a ricoprire il delicato incarico di assessore regionale alla scuola".
"Il suo fine - conclude la parlamentare - non è certo il bene degli insegnanti, nè quello dell'educazione, nè tantomeno quello degli studenti. Lo scopo è di impedire, con qualsiasi mezzo, la comprensione, e poi la realizzazione, di una riforma che toglierebbe la scuola dal giogo limitante del passato".