Gazzetta di M0dena-Scuola, il governo blocca la legge Bastico

Il consiglio dei ministri ha deciso di impugnare la normativa varata dall'Emilia-Romagna: è in rotta di collisione con la Moratti
Scuola, il governo blocca la legge Bastico
"La Regione ha travalicato le sue competenze". Errani: "Attacco politico"

BOLOGNA. Con la legge sull' istruzione l' Emilia-Romagna ha travalicato le sue competenze ed è entrata in rotta di collisione con la legge Moratti. Sono queste le motivazioni con cui il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare la legge regionale conosciuta col nome dell' assessore Mariangela Bastico, normativa accusata di "travalicare le competenze assegnate dalla costituzione alle Regioni" e di violare "i principi fondamentali dettati dallo stato in materia di istruzione, non tenendo conto delle disposizioni contenute nella legge 53 del 2003", cioè la '#8216;Moratti'.
Nel mirino del consiglio dei ministri sono finite la norma regionale che prevede la '#8216;generalizzazione' della scuola dell' infanzia, quella sulla razionalizzazione della rete scolastica, i riconoscimenti dei crediti formativi per favorire il passaggio da un percorso scolastico all' altro, le norme sull' educazione per gli adulti, gli assegni di studio ai docenti che si mettono in anno sabbatico a fini di aggiornamento, e le norme sull' alternanza scuola-lavoro.
Subito è arrivata la risposta della giunta emiliano-romagnola. La legge sull' istruzione è per l' assessore Mariangela Bastico un "simbolo" che l' ha resa "obbiettivo di un attacco politico" perchè "ha dimostrato la potenzialità normativa delle Regioni quando operano in attuazione del Titolo V della Costituzione". L' assessore all' istruzione è però stata chiara: in attesa delle decisione della Corte costituzionale, la legge sarà applicata nell' obbiettivo di non creare confusione nel sistema. A fianco di Bastico, Vasco Errani, presidente della Giunta. "Il ricorso non appare in nulla un atto giuridico a tutela dell' integrità della Costituzione e dell' interesse nazionale, che a noi stanno a cuore sopra ogni cosa - ha detto - al contrario, appare un giudizio politico di merito che esula dalle funzioni costituzionali del Governo". La legge Bastico è stata attaccata perchè è una legge che, "per l' organicità con cui ha normato nell' ambito stabilito dal Titolo V e per il fatto che è stata la prima a farlo - ha detto l' assessore all' istruzione - ha avuto una visibilità che l' ha resa bersaglio". Un attacco politico che, sempre per Bastico, non mira non tanto a colpire la legge della regione perchè '#8216;rossa', ma mira alla concezione di '#8216;federalismo solidale' che l' Emilia-Romagna ha voluto mettere in campo. "E' inaccettabile che la Regione non possa nemmeno riprendere la norma generale e modularla sulle esigenze del territorio - ha detto - vengono attaccate norme che sono già state applicate". Dello stesso avviso Errani, che ravvisa nel comportamento '#8216;centralista' dello stato una forte contraddizione. "Non si vuol riconoscere la realtà operante del Titolo V, e si profila un ritorno alla situazione di prima dei decreti Bassanini - ha detto - mentre una delle due camere del parlamento ha approvato di recente un testo che devolve le competenze in materia di istruzione alle Regioni". Ora la battaglia si sposta sul fronte legale, oltre che politico. Il ricorso del consiglio dei ministri dovrà essere depositato alla Corte costituzionale entro il 29 agosto. Da allora la Regione avrà 20 giorni di tempo per le contro-deduzioni. L' udienza dovrà però essere fissata entro 90 giorni. In questo lasso di tempo, a meno che la Corte non ravvisi gravi lesioni dei diritti, la legge regionale resterà in vigore.