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Gazzetta del Sud-Questa riforma è un pasticcio che non contiene alcuna idea

L'EX MINISTRO BERLINGUER Questa riforma è un pasticcio che non contiene alcuna idea ROMA '#8211; "Per noi l'obbligo scolastico a 15 anni è come l'articolo 18": Il ministro dell'Istruzione Mora...

28/03/2002
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Gazzetta del Sud

L'EX MINISTRO BERLINGUER

Questa riforma è un pasticcio che non contiene alcuna idea

ROMA '#8211; "Per noi l'obbligo scolastico a 15 anni è come l'articolo 18": Il ministro dell'Istruzione Moratti fa solo "finta di tornare indietro", in realtà resta un'idea di "scuola-azienda". Ha toni duri l'ex ministro della Pubblica istruzione ed attuale responsabile nazionale Ds per la scuola e l'università, Luigi Berlinguer, commentando le dichiarazioni di ieri di Letizia Moratti, che in un'intervista rilancia un "nuovo patto tra scuola e famiglie". Secondo Berlinguer, è infatti "partita la controffensiva mediatica per diradare le nubi che si addensano sulla politica scolastica del governo con altre cortine fumogene e marce indietro di pentimento insincero". Sull'idea di scuola come azienda, afferma, Moratti "fa finta di tornare indietro, ma restano tutti interi il buono scuola, il reclutamento futuro dei docenti direttamente dall'albo professionale, la struttura degli organi collegiali all'insegna della cultura aziendale, il ricorso all'esternalizzazione dei servizi, l'orario di lezioni pubbliche ridotto. Resta e viene riproposta la confusione tra obbligo scolastico e obbligo formativo". I ragazzi, tutti, è la posizione espressa invece da Berlinguer, "devono andare a scuola fino al secondo anno della media superiore, e solo dopo deve scattare l'obbligo formativo. È inutile '#8211; aggiunge '#8211; che il ministro riproponga come suo il diritto per tutti a 12 anni di scuola, perché così non è nel suo disegno, mentre così è nelle leggi già approvate". E proprio l'obbligo scolastico fino a 15-16 anni, incalza l'ex titolare dell'Istruzione, "è per noi il nostro articolo 18! Ci batteremo con la massima energia per impedire la scelta precoce tra istruzione e formazione a 13 anni e mezzo". Né convince l'ipotesi di passerelle dalla formazione professionale al liceo, perché "si tratta di un obiettivo ambiziosissimo, per realizzare il quale occorrono moltissimi anni. A oggi, questa comunicazione tra i due canali è praticamente impossibile". Sì alla tutela degli idiomi locali ROMA '#8211; Due commi tutti nuovi potrebbero entrare nella nostra Costituzione per sancire che la "lingua ufficiale della Repubblica è l'italiano". Ma anche che "la Repubblica valorizza gli idiomi locali". L'Aula della Camera ha approvato una legge costituzionale che ha preso le mosse da tre proposte di legge: due di An (una dell'intero gruppo e una di Angela Napoli) e una dell'Ulivo (firmata dai capigruppo in commissione Affari costituzionali). La Lega però è riuscita ad imporre alla maggioranza, prima in commissione e poi in Aula, un emendamento per la tutela degli idiomi. E questa correzione ha fatto decidere per il no parte dell'assemblea: l'opposizione ha votato contro (un testo contraddittorio l'hanno definito), no hanno votato le minoranze linguistiche che paventano una difficoltà per le lingue minoritarie. A favore si sono espressi i Verdi pur auspicando qualche "limatura" tecnica al Senato.


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