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Gazzetta del sud-Moratti - Risultato che ci avvicina all'Europa. I diessini: È un disastro

Moratti - Risultato che ci avvicina all'Europa. I diessini: È un disastro ROMA '#8211; L'aula della Camera ha approvato la riforma della scuola. Il provvedimento dovrà tornare al Senato per il vi...

19/02/2003
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Gazzetta del Sud

Moratti - Risultato che ci avvicina all'Europa. I diessini: È un disastro

ROMA '#8211; L'aula della Camera ha approvato la riforma della scuola. Il provvedimento dovrà tornare al Senato per il via libera definitivo perché è stato modificato in due punti l'articolo sulla copertura finanziaria. I deputati di Ulivo e Prc sono usciti dall'aula al momento del voto. I voti a favore sono stati 258, sei i contrari e quattro gli astenuti (minoranze linguistiche). L'opposizione ha criticato il provvedimento parlando di legge manifesto e senza copertura. Il diessino Luigi Bersani, ad esempio, ha criticato l'idea di "mettere già a 13 anni i giovani su due binari diversi quando l'obiettivo sarebbe quello di allargare per tutti le conoscenze di base". Prc è stata critica anche verso larghi settori dell'opposizione che, come ha sottolineato Titti De Simone, non ha sostenuto alcuni emendamenti di Rifondazione. Un risultato "molto positivo", una legge di riforma che "ci avvicina all'Europa". E' il primo commento del ministro dell'Istruzione Letizia Moratti dopo l'approvazione della legge delega di riforma. "Abbiamo cercato di lavorare '#8211; ha detto il ministro '#8211; su una riforma che ha come obiettivo quello di innalzare la qualità della scuola e di dare a tutti una scuola personalizzata e che garantisca a ciascuno opportunità di successo e la possibilità di avere un percorso formativo adatto alle proprie capacità e, quindi, coerente con le proprie vocazioni". E' una riforma, ha proseguito Moratti, che "ci auguriamo ci porti più vicino all'Europa". E' una riforma "per tutti '#8211; ha precisato Moratti '#8211; cioè per i ragazzi, per le famiglie e per i docenti". La legge di riforma della scuola è un "disastro", riporta la scuola "indietro di cento anni e consegna il Paese a un destino di declino". La parlamentare dei Ds Alba Sasso critica duramente il provvedimento, sottolineando che non si tratta di una vera riforma. E per il responsabile Scuola, formazione e ricerca della segreteria dei Ds, Andrea Ranieri, "questa riforma passerà alla storia per aver costretto l'Italia ad essere l'unico paese al mondo che diminuisce l'obbligo scolastico". "Abbiamo approvato una legge che non è una legge perché non ha copertura finanziaria e non migliora in nessun punto il sistema scolastico", insiste Alba Sasso. Ecco in sintesi i punti principali della riforma:
Scuola dell'infanzia '#8211; Durerà tre anni e avrà l'obiettivo di concorrere all'educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio e sociale dei bambini. Potranno iscriversi i bambini di due anni e mezzo (quelli che compieranno i tre anni entro il 30 aprile successivo).
Primo ciclo di otto anni '#8211; Il primo ciclo dell'istruzione durerà in tutto otto anni: cinque per le elementari e tre per la secondaria. Potranno iscriversi i bambini di cinque anni e mezzo (quelli che compieranno sei anni entro il 30 aprile successivo). Al termine delle elementari non ci sarà più l'esame di Stato, ma si passerà direttamente alle medie. Sin dal primo anno delle elementari si studierà una lingua straniera; i bambini saranno anche introdotti all'uso del computer. Nei successivi tre anni è previsto l'insegnamento obbligatorio di una seconda lingua straniera e si continuerà ad approfondire l'informatica. Al termine del primo ciclo ci sarà l'esame di Stato.
La scelta '#8211; Al termine del primo ciclo i ragazzi dovranno scegliere se continuare gli studi nella scuola superiore o se scegliere il canale della formazione professionale.
Fino ai diciotto anni '#8211; Per tutti i ragazzi è previsto il diritto-dovere di seguire i corsi di istruzione o di formazione per almeno dodici anni o, in ogni caso, fino al conseguimento di una qualifica entro i diciotto anni.
Licei '#8211; Al termine del primo ciclo chi proseguirà negli studi accederà al sistema dei nuovi licei, che comprenderanno tutti gli indirizzi delle superiori. Si potrà scegliere tra liceo artistico, classico, delle scienze umane, economico, linguistico, musicale, scientifico e tecnologico. In tutto, dunque, otto indirizzi. Lo studio sarà organizzato in due bienni più un quinto anno di approfondimento e di orientamento per gli studi universitari. Il ciclo sarà chiuso con l'esame di Stato, titolo necessario per l'accesso all'università.
Cambiare idea '#8211; I ragazzi potranno cambiare indirizzo all'interno dei licei e anche passare dal sistema dei licei a quello della formazione professionale e viceversa.
Entrano le Regioni '#8211; La riforma prevede che i programmi scolastici abbiano un nucleo fondamentale omogeneo su tutto il territorio nazionale. Ma è prevista anche una quota da riservare alle Regioni.
Promossi o bocciati '#8211; Con la riforma viene introdotta nel sistema scolastico la valutazione biennale dei periodi didattici. In pratica i ragazzi saranno valutati ogni due anni ai fini della prosecuzione del loro percorso educativo: chi non raggiungerà il livello minimo sarà bocciato. Resta, comunque, la valutazione periodica e annuale che però non comporterà bocciature.
Anche la condotta '#8211; Nella valutazione degli studenti entrerà anche il comportamento. Ci sarà dunque il voto di condotta.
La qualità '#8211; La riforma prevede l'istituzione di un nucleo valutativo che avrà il compito di verificare la qualità dell'insegnamento e il livello culturale degli studenti.

(mercoledì 19 febbraio 2003)


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