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Gazzetta del sud-LA SCUOLA ALLA CAMERA E IN PIAZZA

LA SCUOLA ALLA CAMERA E IN PIAZZA La riforma deve tornare al Senato? Violante scopre un errore nel testo ROMA '#8211; Ci sarebbe un errore "tecnico" relativo alla copertura finanziaria e l...

12/02/2003
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Gazzetta del Sud

LA SCUOLA ALLA CAMERA E IN PIAZZA

La riforma deve tornare al Senato? Violante scopre un errore nel testo

ROMA '#8211; Ci sarebbe un errore "tecnico" relativo alla copertura finanziaria e la riforma della scuola potrebbe tornare al Senato per una terza lettura mentre l'opposizione ipotizza un ricorso al referendum contro il provvedimento. Il dubbio sull'errore è stato sollevato in Aula alla Camera durante l'esame delle questioni pregiudiziali (presentate dall'opposizione e respinte dall'assemblea: 232 i no, 170 i sì, 4 astenuti) dal capogruppo Ds Luciano Violante. La riforma, ha spiegato Violante, è stata licenziata da palazzo Madama ai primi di novembre, cioè prima dell'approvazione della legge Finanziaria: il testo, quindi, fa riferimento al triennio 2002-2004 e andrebbe cambiato con triennio 2003-2006. Se così fosse, ha spiegato ancora il presidente dei deputati Ds, il provvedimento dovrebbe ripassare al Senato per il via libera definitivo e a questo punto si aprirebbe una possibilità per esaminare altri emendamenti al testo anche della stessa maggioranza. "Non siamo in grado di valutare questa possibilità '#8211; ha replicato a Violante in Aula la relatrice Angela Napoli (An) '#8211; anche perché la commissione Bilancio ancora non ha espresso il parere. Il testo però è già stato approvato dal Senato con la relativa copertura. Non vedo quindi motivi per cui alla Camera dovrebbero sorgere problemi. Ci potrebbe essere una leggera modifica nelle date, ma non prevediamo questo iter". Ma questo non sarebbe l'unico ostacolo per l'approvazione della riforma. L'Ulivo ha infatti puntato il dito anche sull'assenza del parere della commissione Bilancio, che, come prevedono i regolamenti parlamentari, deve certificare l'esistenza nel bilancio statale di fondi in grado di far fronte alle spese che un provvedimento prevede. La commissione ha chiesto al governo la relazione tecnica del provvedimento. Il dubbio della 'legge sbagliata' ha ravvivato il confronto, per la verità già di per sé abbastanza acceso, tra maggioranza e opposizione sulle pregiudiziali di costituzionalità. La parlamentare Ds Alba Sasso ha detto che "la legge di riforma della scuola del ministro Moratti non ha alcuna copertura finanziaria. Non si tratta di una legge ma di un piano programmatico, perché non c'è alcun stanziamento di fondi per i piani attuativi né alcuna copertura finanziaria". Il capogruppo del Pdci alla Camera Marco Rizzo ha detto che con la riforma Moratti "si torna indietro di 50 anni nella scuola italiana", in quanto "riduce l'obbligo scolastico dagli attuali 15 a 13 anni e mezzo e costringerà preadolescenti poco più che tredicenni a scegliere tra istruzione e formazione professionale". Il Pdci avanza una proposta: il governo ritiri la legge sulle tasse delle eredità miliardarie e destini i 300 milioni di euro alla gratuità dei testi scolastici. Caustico anche il Verde Mauro Bulgarelli: "Delle tre 'i' di Berlusconi '#8211; ha detto '#8211; è rimasta solo quella di impresa", denunciando il "drastico ridimensionamento delle risorse che verranno destinate all'alfabetizzazione informatica e allo studio delle lingue straniere". Anche lo Sdi (con Villetti) attacca: una riforma di cartapesta che non ha alcun carattere innovativo. Ma l'Ulivo punta a spostare la battaglia, ci sarà o no la 'navetta' al Senato per correggere l'errore nel testo, fuori delle aule parlamentari e ipotizza anche l'uso del referendum. "Stiamo studiando una serie di iniziative '#8211; ha detto Pecoraro Scanio nel corso di una manifestazione dell'Ulivo '#8211; per ribadire un no netto a un arretramento del sistema scolastico italiano. Basti pensare che in 100 anni è la prima volta che un Paese riduce l'obbligo scolastico. Noi continueremo tutte le nostre iniziative valutando anche l'ipotesi, se dovesse partire una stagione referendaria, di inserire un'iniziativa vera, questa volta unitaria, sulla scuola, che ricompatti tutto il centrosinistra su un forte quesito (da studiare magari con dei costituzionalisti) che permetta ai cittadini di esprimersi a favore della scuola pubblica". E se l'opposizione fa e promette battaglia contro la riforma Moratti dentro il Palazzo, è protesta anche nelle piazze. Ieri alcuni esponenti di Cgil e Legambiente hanno protestato a Montecitorio dicendo no alla riforma. Oggi il dibattito riprende alla Camera con la replica del ministro Moratti e quindi si affronteranno gli emendamenti.

(mercoledì 12 febbraio 2003)


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