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Gazzetta del sud-Corsi di riconversione obbligatori per gli insegnanti in sovrannumero

Corsi di riconversione obbligatori per gli insegnanti in sovrannumero ROMA '#8211; Studenti in 'classe' alla Camera per 'pensare' all'Europa e nuovi venti di guerra dopo i tagli previsti, per il co...

21/09/2002
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Gazzetta del Sud

Corsi di riconversione obbligatori per gli insegnanti in sovrannumero

ROMA '#8211; Studenti in 'classe' alla Camera per 'pensare' all'Europa e nuovi venti di guerra dopo i tagli previsti, per il comparto, dalla Finanziaria. In più, nuovo decreto legge che obbliga alla riconversione i docenti in esubero. Su tutto aleggia poi l'ombra del contratto degli insegnanti per il quale si attendono novità. I sindacati, nell'attesa, hanno proclamato uno sciopero per il 18 ottobre. Ma ieri a Montecitorio di tutto questo non c'era traccia mentre il presidente Casini parlava ai 500 giovani che occupavano gli scranni dei deputati. A loro il presidente della Camera ha rivolto l'appello a diventare "piccoli pedalatori" intenti a lavorare per costruire l'Europa. Impresa che, ha ricordato Casini "non è uno scherzo". Il decreto approvato ieri dal consiglio dei ministri stabilisce che gli insegnanti in sovrannumero debbano frequentare obbligatoriamente corsi di riconversione. Un intervento, secondo il ministro Moratti "finalizzato a proseguire il processo di moralizzazione nella gestione delle risorse". I docenti oggi in sovrannumero sono circa 6.000, sottolinea il ministero. Molti non hanno partecipato ai corsi e vengono retribuiti "senza poter essere effettivamente utilizzati". Nel medesimo decreto si stabilisce poi che l'organico dei singoli istituti debba essere fissato sulla base delle necessità. È inoltre previsto il divieto di disporre sdoppiamenti di classi dopo l'inizio dell' anno scolastico. Il decreto autorizza poi la spesa per la sanatoria di situazioni debitorie delle università, per il diritto allo studio nelle università non statali e per interventi di edilizia a favore delle istituzioni di alta formazione artistica e musicale. Gli studenti citano Prevert, ricordano Giuseppe Mazzini, ma anche Romano Prodi nella sua veste di presidente della Commissione Europea. E tutti disegnano e sognano l'Europa che vorrebbero alle soglie del terzo millennio, suggerendo alla politica di spianargli la strada affinché il loro sogno, si trasformi in realtà. E a lavorare a favore della pace, per un mondo dove tutti abbiano eguali diritti e doveri. Lo fanno in modo serio e ordinato (un solo fuoriprogramma, quello di una studentessa milanese che ha svolto un breve intervento in inglese per attestare un 'europeismo' convinto) tanto che è pronto a riconoscerlo anche il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini: "sono più disciplinati dei parlamentari". Per loro, infatti, la campanella del presidente è rimasta muta: sono stati 500 studenti delle scuole medie inferiori italiane, (35 classi in rappresentanza di 12 regioni), ieri i protagonisti della seduta dell'aula di Montecitorio.


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