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Gazettino-Poredenone-Difendiamo la scuola pubblica

PORDENONE Difendiamo la scuola pubblica dai selezionatori In un articolo apparso sul Gazzettino di martedì 24 dicembre, e in seguito sul Messaggero, gli operatori scolastici rivolgono "un a...

09/01/2003
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Il Gazzettino

PORDENONE
Difendiamo

la scuola pubblica

dai selezionatori

In un articolo apparso sul Gazzettino di martedì 24 dicembre, e in seguito sul Messaggero, gli operatori scolastici rivolgono "un accorato appello a studenti, a famiglie e all'intera comunità perché la scuola pubblica sta inevitabilmente colando a picco ed è perciò giunto il momento di darsi una mossa".

In qualità di rappresentante dei genitori in un Consiglio di Istituto, di una scuola media statale e di ex presidente di un Consiglio di Circolo raccolgo volentieri l'invito a difendere la scuola pubblica anche perché, proprio l'11 aprile scorso, ho scritto al Presidente Ciampi (dal quale ho ricevuto risposta), per esprimere indignazione sull'interpellanza dell'on. Ballaman contro i bambini extracomunitari nelle scuole pordenonesi. Lettera che è stata utilizzata dalla Cgil e pubblicata sul suo sito nazionale in data 24.04.02, che perciò presumo condividesse le mie affermazioni, i miei incarichi, i miei obiettivi e le mie posizioni.

Tuttavia avrei bisogno di alcune delucidazioni circa questo invito e, in particolare, riguardo alle parole "intera comunità" (Gazzettino) o "comunità" (Messaggero). Per i segretari provinciali e i dirigenti chi si intende con queste parole? Tutte le persone che credono nel valore della scuola pubblica oppure solo determinate persone scelte ad hoc dai sindacati o dalle Rsu? Oppure solo i genitori biologici, naturali o tutori o famiglie "in perfetta regola"?

Non nutro alcun dubbio sul "darmi una mossa" per difendere la scuola "multietnica, statale e dell'autonomia", la scuola "di tutti e di ciascuno" laica, pluralista, democratica (per questo ho partecipato alla Marcia a Barbiana); per difendere la scuola pubblica dalla scuola di selezione degli studenti che si prospetta con la riforma, ma non avrò certamente alcun dubbio nel difendere la scuola pubblica anche dalla selezione dei genitori e addirittura degli amici dei genitori, promossa da alcuni sindacati e da alcune Rsu. Soprattutto quando a suffragare certe contrattazioni ci sono solo pareri di piccole minoranze e nessun confronto con altre parti né prove che confermino la validità delle opinioni personali delle Rsu. Soprattutto quando queste contrattazioni cozzano con le stesse regole della scuola o le scavalcano.Chiedo queste delucidazioni perché trovo incoerente rivolgere inviti all'"intera comunità" se poi proprio i sindacati e le Rsu chiudono le porte delle scuole all'"intera comunità".

In fondo una scuola con la selezione dei genitori o degli amici dei genitori c'è già: quella privata. La scuola se è pubblica deve esserlo veramente per tutti e non per uso e costume di pochi, ovviamente sempre e assolutamente nel rispetto delle regole dell'istituzione e della sicurezza, ma fino a prova contraria chi fa parte o ha fatto parte degli organi collegiali (altro tema sul quale ci dovrebbero essere inviti a "darsi una mossa"), che ha rappresentato o rappresenta la scuola pubblica, conosce le regole e della scuola e della sicurezza.

Paola Guzzoni


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