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Fuoriregistro-Riforma, contratto, disgusto sindacale

Riforma, contratto, disgusto sindacale. di Cucciniello Antonio - 19-04-2003 Nei documenti dello spazio aperto di "Fuoriregistro" i problemi della Riforma, del contratto, dello stato giuri...

20/04/2003
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Fuoriregistro

Riforma, contratto, disgusto sindacale.
di Cucciniello Antonio - 19-04-2003

Nei documenti dello spazio aperto di "Fuoriregistro" i problemi della Riforma, del contratto, dello stato giuridico dei docenti e della politica sindacale hanno sempre provocato accese polemiche, ma le "comunicazioni" settimanali del collega Gianni Mereghetti (che, tra l'altro, negli ultimi tre mesi ha scritto ben quattro lettere al giornale "La Repubblica") mi hanno colpito soprattutto per la radicalità delle sue posizioni sui sindacati e per la "gioia" manifestata all'approvazione della Riforma Moratti.
"Sparare" sui sindacati è stato ed è uno "sport" facile che anche io ho praticato ( una certa povertà culturale, i numerosi episodi di clientelismo, le sistematiche divisioni tra le varie sigle, anche con deprecabili fenomeni di "cannibalismo", sono evidenti a tutti ), ma sostenere che essi siano i principali responsabili dello sfascio della scuola perchè "costringerebbero gli insegnanti a rimanere grigi e mal pagati esecutori di direttive" e che senza la loro presenza i docenti " prenderebbero la strada della cultura e della libertà.... per questo l'unica cosa gradita da questo nuovo contratto sarebbe che ci lascino finalmente liberi di trovarci noi le risorse necessarie per lavorare e vivere con dignità.... perchè con insegnanti al laccio del sindacato la scuola diventerà sempre peggio, e non ci sarà nessuna riforma" a me, non iscritto ad alcun sindacato e mai allineato, pare francamente discutibile e parziale.
Certamente nessuno, oggi, può ragionevolmente sostenere che la nostra scuola non abbia bisogno di una seria e radicale riforma, anche perchè una scuola come quella attuale non si può più difendere (si pensi alle grandi difficoltà nella comunicazione con allievi al tempo stesso "aggressivi" e fragili, generosi e pigri, nell'utilizzo di mezzi e strumenti nuovi che si aggiungano al libro di testo e alla lavagna, nella pratica della metodologia della ricerca disciplinare e interdisciplinare), ma credo che questa situazione non sia da imputare solo ai sindacati bensì , soprattutto, alle classi dirigenti, anche di sinistra, che in tutti questi decenni non hanno favorito una partecipazione consapevole e critica di insegnanti e studenti ai processi di riforma.
In questo senso, anche Berlusconi e Moratti, nel momento in cui hanno deciso, non di rivedere, ma di cestinare la Riforma Berlinguer, hanno commesso il solito errore di onnipotenza ed hanno elaborato la "Loro" Riforma.
Nel merito, poichè un'analisi seppur superficiale della stessa richiederebbe molto spazio, suggerisco a Mereghetti di riflettere meglio sulle questioni che di seguito espongo in modo molto sintetico:

1. La scelta precoce ( a 13 anni ) degli indirizzi di studio come riproposizione di possibili separazioni sociali e di richiesta ai ragazzi di saper organizzare, a questa età, un progetto di vita che nemmeno un adulto è in grado di fare;
2. il passaggio, per i genitori, dal ruolo attuale di interlocutori a quello di committenti con il rischio di un controllo "politico" del lavoro dei docenti e di limitazione della libertà di insegnamento;
3. la sostituzione del pluralismo nella scuola con il pluralismo delle scuole ( lombarda, siciliana; cattolica, islamica; fascista, comunista, ecc.);
4. l'accentuazione di un sapere "spezzatino", fatto di discipline e di "educazioni", difficile da ricondurre ad unitarietà;
5. il "tutor", la nuova figura professionale "tuttofare", alle prese con i genitori committenti per definire i piani di studio personalizzati degli alunni con relativi "portfolio";
6. la flessibilità intesa solo come offerta di percorsi individuali ( doposcuola, per gli alunni problematici e/o in difficoltà, e libere attività complementari, per gli altri ) che sostituisce quella basata sulle compresenze di più docenti per lavori di recupero, sostegno, potenziamento e per attività multidisciplinari ( come nelle migliori esperienze del tempo prolungato ).

Termino con due simulazioni, la prima sui possibili effetti della valutazione biennale degli alunni, con le bocciature ( con due materie ) non più diluite negli anni ma concentrate solo in alcuni momenti del percorso scolastico e la seconda, sui futuri colloqui del tutor con i genitori.

1. Simulazione valutazione alunni:

In 2^ media, se i docenti non decideranno di "regalare" la sufficienza a tutti, ci sono molte probabilità di significative "decimazioni" delle classi.
Infatti, ipotizzando una percentuale di bocciatura anche solo del 20%, in una scuola media con 125 allievi, distribuiti in 5 classi seconde, avremo 25 bocciati che dovranno essere sistemati in classi di 1^ media ( con 25 alunni ) che diventeranno quindi nell'anno scolastico successivo, seconde medie con 30 alunni.
Un discreto risultato di "ingegneria scolastica" !
A meno che i creativi del Ministero non suggeriscano ai dirigenti di mettere tutti i bocciati in una sola classe "differenziale" ( con la scusa di maggiori possibilità di recupero ): un piccolo "Riformatorio scolastico"!!

2. Simulazione colloqui:

- Colloquio tra un tutor ed il padre di un ragazzo con problemi di apprendimento e di comportamento.

Tutor : "Suo figlio ha gravi insufficienze in diverse materie e, spesso, disturba le lezioni............; pertanto consiglio che recuperi italiano, matematica, inglese nel doposcuola pomeridiano; per il comportamento, Lo richiami ad un maggiore senso di responsabilità........";
Padre: "Riconosco che mio figlio non sia uno stinco di santo e che incontri difficoltà in italiano ed inglese, ma egli sostiene di non essere capito dall'insegnante di matematica che l'ha preso di mira e quindi................";
Tutor: "Capisco..... ma se vuole che tenti di recuperare almeno qualche debito.... Le suggerisco di fargli fare il doposcuola...........e, per il comportamento, una tiratina d'orecchie ".

- Colloquio tra un tutor e la mamma di una ragazza diligente e responsabile.

Tutor: "Sua figlia va bene......potrebbe partecipare anche ad altre attività elettive, per es. corso di pianoforte e corso di informatica per il patentino europeo";
Madre: "Mia figlia possiede già discrete competenze nell'uso del computer e del pianoforte, preferirei che facesse più attività sportive ma questa scuola non le prevede......";
Tutor: " Non abbiamo avuto molte richieste per attività sportive ma la scuola del paese vicino, in rete con il nostro istituto, ha organizzato un corso di ginnastica artistica; se vuole.....".
Se nell'elaborazione dei decreti attuativi della Riforma non ci saranno sostanziali correzioni, tutto ciò, o qualcosa di simile, sarà realtà con o senza i sindacati: per questi si può provare anche disgusto ma, talvolta, rispetto ai "deliri" di onnipotenza di Ministri e dirigenti ci sarà pur bisogno di qualche organismo di difesa degli interessi dei lavoratori.

P.s.
Mentre scrivevo queste righe, lo spot morattiano sulla Riforma e le informazioni sulle proposte governative per il contratto ( in media, 150 euro mensili e 1300 euro, una tantum, per il pregresso dal gennaio 2002 - naturalmente al lordo -) mi hanno indotto ad aggiungere qualche altra considerazione e dei consigli:

1. Lo spot del Ministro Moratti ( a differenza di quello stile Berlusconi del 1994:" Riforma della scuola. Fatto!" ) è più raffinato:" Abbiamo ascoltato gli studenti , gli insegnanti, i genitori......." sottointendendo che , a differenza della Riforma Berlinguer , l'attuale è stata elaborata con il contributo di operatori ed utenti.
Per correttezza, il Ministro dovrebbe ammettere -e Il collega Mereghetti lo sa benissimo - di aver coinvolto solo alcuni rappresentanti che fanno riferimento alle aree culturali ed ai partiti della maggioranza di Governo, scelti, per di più, con i soliti metodi clientelari della prima Repubblica ( in provincia di Varese è stata, soprattutto, la Lega Nord, che ancora oggi lancia strali contro "Roma ladrona"ed i "meridionali raccomandati", a dare al Ministro Moratti i nominativi per la Commissione dei 250 "saggi" per i nuovi programmi della scuola media superiore ).

2. Mi auguro che i sindacati:

non ripetano l'errore fatto nell'aprile 1992 quando rifiutarono l'offerta del Governo Andreotti di 150000 lire lorde ( si rifletta, ogni docente ha perso circa 18 milioni di lire lorde in 10 anni! );

premano, nonostante il solito "scippo" governativo con l'una tantum, per la firma immediata del contratto;

presentino subito la piattaforma economica per il biennio economico 2004- 2005 legandola ai nuovi e pesanti compiti che la tanto decantata Riforma prevede per i docenti ( maggiore flessibilità oraria anche nel rapporto con gli utenti;compilazione sistematica dei vari "portfolio"; riunioni a raffica per lo studio delle novità e per la difficile applicazione delle stesse, ecc. );

chiedano al Presidente Berlusconi, anche solo come "barzelletta", di mantenere almeno una delle promesse fatte ( "Riempiremo d'oro gli insegnanti" e "Ridurremo le tasse" ) perchè le mie tasche sono sempre vuote e perchè, con le nuove aliquote Irpef di Tremonti, il mio stipendio, al netto, è aumentato di ben 4 ( dicasi quattro ) euro mensili !
Che voglia di gridare: "a ridateci" Cirino Pomicino!!

Cucciniello Antonio
insegnante di scuola media
Induno Olona lì, 19/04/2003


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