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Flc-Cgil: via la prova Invalsi dall’esame di licenza

E’ quanto chiede la Flc-Cgil in una lettera inviata dal suo segretario, Mimmo Pantaleo, al ministro dell'Istruzione Francesco Profumo.

22/04/2012
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Togliere la prova nazionale Invalsi dall'esame conclusivo del primo ciclo. E’ quanto chiede la Flc-Cgil in una lettera inviata dal suo segretario, Mimmo Pantaleo, al ministro dell'Istruzione Francesco Profumo.

Queste le motivazioni, in parte politiche e in parte tecniche: “E’ stato scelto di avviare la rilevazione nazionale degli apprendimenti tramite i test Invalsi e la si è dichiarata obbligatoria utilizzando uno stile impositivo e autoritario in un momento in cui la già statisticamente significativa propensione delle scuole verso questa rilevazione si stava rapidamente approssimando alla totalità delle scuole stesse. Al tempo stesso la rilevazione è stata sovraccaricata di significati e funzioni fino ad essere, nei fatti, considerata come valutazione di sistema tout court. Ma una qualificata valutazione di sistema non assume come unico parametro gli esiti apprenditivi e considera invece una pluralità di indicatori al fine di correlare gli apprendimenti alle condizioni di contesto nelle quali essi si sono prodotti”.

Secondo il sindacalista gli esiti dei test “non possono sostituire la valutazione formativa cui ogni alunno ha diritto e che, doverosamente e opportunamente, è in capo ai docenti''. Perciò la Flc chiede l'abolizione della prova nazionale Invalsi per l'esame conclusivo del primo ciclo.

Il sindacato valuta, invece, molto positivamente l'ordine del giorno approvato in sede di conversione in legge del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5 con il quale il governo ''si impegna affinchè, ai fini di un adeguato potenziamento del sistema nazionale di valutazione delle istituzioni scolastiche, siano assicurati adeguati criteri, tra cui la previa individuazione con metodo statistico del campione su cui effettuare le rilevazioni, nonchè la somministrazione delle prove mediante rilevatori esterni adeguatamente formati e la diffusione dei risultati alle istituzioni scolastiche coinvolte”.

Appare difficile peraltro che il ministro possa rispondere positivamente alla richiesta della Flc-Cgil anche perché la prova Invalsi è prevista da norme di legge che a questo punto potrebbero essere modificate solo con provvedimenti d’urgenza, e perché altri sindacati e associazioni sono invece favorevoli all’approccio universalistico della prova. Quanto alla rilevazione campionaria, essa potrebbe caso mai aggiungersi a quella inserita nell’esame di licenza media, ma non sostituirla.

 

 


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