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Eco di Bergamo-I presidi: "Ne risentirà la qualità dei servizi"

I presidi: "Ne risentirà la qualità dei servizi" Il decreto taglia-spese di Tremonti ora è diventato realtà contabile. Le scuole bergamasche ora dovranno fare i conti con 835 mila euro in meno. U...

23/04/2003
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Eco di Bergamo

I presidi: "Ne risentirà la qualità dei servizi"
Il decreto taglia-spese di Tremonti ora è diventato realtà contabile. Le scuole bergamasche ora dovranno fare i conti con 835 mila euro in meno. Una cifra che per lo più le scuole avevano già impegnato, con acquisti già fatturati. Ora si prospetta la corsa alle variazioni di bilancio 2003 (già chiuso da tempo) e bisognerà sperare nella clemenza dei fornitori (a meno di azioni legali) o su qualche risorsa straordinaria.
I presidi la pensano così. Presi non da rassegnazione, ma da rabbia. "Perché non ci hanno avvisato prima?" si chiede qualcuno. "Ma che razza di autonomia è questa se dopo una nostra gestione oculata dei fondi assegnati, poi ce li tolgono?" sentenziano altri. "Ma attendiamo ancora fondi del 2001" ribatte qualcuno.
Una situazione critica, l'ennesima puntata della telenovela della scuola statale bergamasca dal titolo: "I tagli".
All'istituto comprensivo di Verdellino tra tagli precedenti e questi euro radiati si raggiunge la cifra di seimila euro in meno in un solo anno per il funzionamento dell'istituto: due materne, due elementari e una scuola media con un totale di 700 alunni. Gliene rimangono così 5 mila: "Credo che probabilmente non saremo più in grado di far funzionare con un minimo di efficienza nemmeno gli uffici '#8211; spiega la dirigente, Rita Rovaris '#8211; . La scuola subirà inevitabilmente una dequalificazione del servizio visti anche i tagli fatti sugli organici dei docenti e delle classi, i tagli previsti sui posti di sostegno agli alunni disabili, l'azzeramento di tutti i progetti provinciali".
Altre voci raccolte tra gli istituti danno il segno della gravità della situazione. Al Rubini di Romano (ragioneria, geometri, dal '99 anche il professionale meccanici) non si sa più come pagare i macchinari acquistati per gli alunni del professionale: "Ho dovuto "inventarmi" questo nuovo indirizzo partito su input della Provincia per rispondere alle esigenze del territorio '#8211; dice la preside Caterina Merisi '#8211; . Il corso ha avuto successo e una grossa rispondenza da parte degli studenti. Ebbene, ora ci hanno decurtato ottomila euro per il 2002 mentre ne attendiamo 12 mila ancora del 2001. Come faremo a pagare parte dei macchinari già acquistati? Non posso pensare di triplicare le tasse degli studenti".
Al Mozzali di Treviglio (tecnico e professionale) si attendono ancora 35mila euro per il funzionamento 2001, mentre da radiare ce ne sono 20mila del 2002: "È già difficile gestire la scuola con le poche risorse che abbiamo, figurarci ora con questi euro decurtati che ci erano stati promessi '#8211; denuncia il direttore amministrativo Giovanni Facchetti '#8211; . Per giunta con un avviso tardivo".
Stessa storia al "Maironi Da Ponte" di Presezzo (scientifico e commerciale) che ora dovrà radiare quasi 15 mila euro: "Si tratta della metà dei soldi del 2002 '#8211; rileva il direttore amministrativo Silvana Milione '#8211;. Le conseguenze saranno pesanti".
Stesso ritornello al Piana di Lovere (Itc e tecnico industriale) che dovrà contare su circa 20 mila euro in meno. Analoga la cifra da decurtare al Turoldo di Zogno (scientifico, Itc, geometri e professionale) e all'Alberghiero di San Pellegrino e Nembro. Al Pacati di Clusone (professionale e Itis) dicono: "Bisognerà limitare il materiale di laboratorio e quindi le esercitazioni" spiega il preside Antonino Floridia. Negativo anche il commento di Carlo Martelli, preside del Majorana di Seriate e Sarnico.
"È una cosa assurda '#8211; afferma il direttore amministrativo dell'Itis Paleocopa di Bergamo Ornella Ripamonti '#8211; . Siamo sul lastrico. Qui vogliono chiudere la scuola statale perché il funzionamento è il cuore della gestione".
T. C.


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