FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3776753
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Eco di Bergamo-Con i tagli alle risorse l'inserimento è più difficile

Eco di Bergamo-Con i tagli alle risorse l'inserimento è più difficile

La presenza di alunni stranieri anche nelle classi bergamasche è ormai un dato assodato, da alcuni anni a questa parte. Si parla spesso di loro, di come vengono accolti, dei progetti attivati. In pas...

30/05/2003
Decrease text size Increase text size
Eco di Bergamo

La presenza di alunni stranieri anche nelle classi bergamasche è ormai un dato assodato, da alcuni anni a questa parte. Si parla spesso di loro, di come vengono accolti, dei progetti attivati. In passato vigeva più un modello affettivo e solidaristico, oggi si punta (com'è doveroso) sulla didattica accompagnata da pacchetti di alfabetizzazione. Perché la barriera linguistica, forse più di quella culturale, è quella più rilevante per i piccoli immigrati. Il tutto per evitare la loro esclusione, che rischia di amplificarsi via via che si sale nei gradi di istruzione. Ma come vivono dall'altra parte il primo impatto con un compagno di banco venuto da lontano? Magari ad anno scolastico inoltrato? Abbiamo cercato di capirlo dando voce a un'insegnante che lavora nell'istituto comprensivo "Donadoni", dove un alunno su dieci è straniero (105 su 1.000). Sono concentrati soprattutto all'elementare "Locatelli", in via Pradello (37), e alla scuola media di via Tasso (36).
I casi più difficili, ci spiega la docente Emanuela Brumano, che coordina il pool degli insegnanti impegnati nell'alfabetizzazione, sono gli inserimenti a fine anno, dovuti per lo più ai ricongiungimenti familiari. Bimbi che non sanno una parola di italiano. "Assolutamente gli insegnanti non fermano la programmazione, anzi, in classe l'attività didattica si fa più interculturale approfittando anche dei moduli ormai presenti in tutti i libri di testo. Noi soddisfiamo la nostra utenza, che è molto esigente - chiarisce la professoressa -. I bimbi italiani inoltre si dimostrano subito disponibili e, visto che la scuola crea un ambiente sereno, anche i genitori vivono la percezione positiva del proprio figlio". Un dato confermato anche da Maria Carla Marchesi (alla guida del settore Interventi educativi che fa capo all'ex provveditorato di Bergamo): "Capita talvolta che qualche genitore sia un po' preoccupato perché pensa che questa nuova presenza influisca sulla produttività della classe. Ma in fondo chiedono solo conferme".
I problemi grossi sono invece i tagli e le risorse sempre più assottigliate per l'inserimento degli alunni stranieri e le classi numerose dove è più difficile un insegnamento individualizzato. "Alla "Locatelli" per esempio - puntualizza Emanuela Brumano - arriviamo anche a punte di 28 alunni per classe con i nuovi inserimenti. Solo una quindicina di giorni fa abbiamo accolto tre bimbi boliviani, due di Santo Domingo e due Rom. In questo caso concentriamo gli interventi di alfabetizzazione fino a sei ore settimanali fuori dalla classe anche con più figure di riferimento per l'accoglienza, il lavoro sul vocabolario e sulla scrittura. Per i Rom, invece, il problema è la frequenza scolastica: fanno molte assenze perché non c'è un trasporto casa-scuola, ora che dal centro di via Rovelli si sono spostati in un'abitazione".
Gli alunni stranieri (lo consente la legge) vengono di solito inseriti nella classe precedente all'età anagrafica. Il lavoro però è molto oneroso: "Quest'anno l'unica risorsa sono gli insegnanti della scuola che, oltre alle lezioni e alle varie riunioni, impegnano molte ore aggiuntive fuori dalla classe coi bimbi stranieri, con pacchetti di alfabetizzazione che partono da un minimo di 20 ore, replicabili". Non solo: "Ora non possiamo più contare nemmeno sui mediatori culturali che fino a due anni fa ci finanziava il Comune di Bergamo. Erano importanti anche per il rapporto scuola-famiglia. Questi bimbi, se la scuola non adotta il tempo prolungato, il pomeriggio stanno a casa senza nessun input. I loro genitori lavorano, non conoscono l'italiano, e così anche la comunicazione con la scuola è difficile".
Teresa Capezzuto


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL