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Eco di Bergamo-Alunni stranieri in crescita, ma i fondi si riducono

Alunni stranieri in crescita, ma i fondi si riducono Solo 11 mila euro, invece dei 153 mila richiesti, per alfabetizzazione e mediatori culturali: a rischio tre progetti Sempre più alunni stranieri...

30/05/2003
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Eco di Bergamo

Alunni stranieri in crescita, ma i fondi si riducono
Solo 11 mila euro, invece dei 153 mila richiesti, per alfabetizzazione e mediatori culturali: a rischio tre progetti
Sempre più alunni stranieri nelle scuole della città, sempre meno risorse per l'alfabetizzazione, l'integrazione e l'educazione interculturale. Tanto che molti progetti avviati in collaborazione tra Palafrizzoni e l'Ufficio scolastico provinciale (l'ex Provveditorato) rischiano una brusca frenata: solo 11 mila euro i fondi regionali stanziati dall'Asl - attraverso la "legge 40" sull'immigrazione - al Comune contro i 153 mila euro richiesti per tre progetti che riguardano le scuole materne, elementari e medie. In pericolo ci sono quindi i pacchetti di alfabetizzazione e l'attività dei mediatori culturali, in passato supportati anche con questi fondi.
È un problema di risorse, dunque, ma anche di attenzione verso un fenomeno in continua crescita. "In questi anni - spiega l'assessore all'Istruzione Alessandra Gallone - abbiamo cercato di mettere in moto un meccanismo di integrazione e di crescita comune che ci permetta di affrontare un fenomeno come quello dell'immigrazione nel modo più sereno possibile. Certo, da soli non ce la possiamo fare, ci vuole la massima attenzione al problema da parte di tutte le istituzioni, prima che si arrivi all'emergenza".
I NUMERI Nell'ultimo anno i minori stranieri nella scuola dell'obbligo sono passati da 779 a 962. Con punte di presenze del 22 per cento nella materna di via Pradello o del 20 per cento a San Tomaso. Per le elementari la situazione è più variegata: 455 alunni stranieri in tutto, con una presenza minima del 2,6 per cento alla "Savio" di Boccaleone e una massima del 48,5 per cento alla "Calvi" che serve la zona di via Quarenghi, San Bernardino e Moroni. Idem alle medie, dove si va da una presenza quasi insignificante nella scuola di Città Alta (1,6 per cento) fino ad arrivare al 17 per cento del Villaggio degli Sposi e al 36 per cento della "Mazzi" in via Fratelli Calvi.
Ma, a parte le cifre, è l'inserimento la fase più delicata: "Già - prosegue l'assessore Gallone -, se nelle scuole materne e nei nidi l'inserimento è facilitato dal gioco, che è il migliore strumento per l'integrazione, e dal fatto che i bimbi partono in situazione di parità rispetto alle competenze acquisite, i problemi di integrazione ci sono soprattutto per gli alunni delle elementari e delle medie".
Sulla stessa lunghezza d'onda Maria Carla Marchesi, responsabile del settore Interventi educativi dell'ex Provveditorato: "I ragazzi hanno più problemi di inserimento rispetto ai piccoli, problemi di identificazione e accettazione nei confronti dei compagni. La situazione è molto delicata, senza contare che dall'anno prossimo perderemo anche le ore di compresenza che ci permettono di fare interventi mirati. Siamo seriamente preoccupati perché non abbiamo fondi per pagare le ore ai docenti".
CHE COSA SI FA Il Comune, in collaborazione con il Provveditorato, finora ha avviato pacchetti di alfabetizzazione, ovvero vengono messe a disposizione delle scuole un tot di ore di insegnamento della lingua italiana, destinate agli stranieri appena inseriti nelle classi. In pratica l'alunno viene affiancato per tre settimane da un insegnante.
"L'obiettivo - prosegue l'assessore - è quello di aiutare il bambino straniero ad inserirsi nella classe, aiutarlo ad acquisire l'italiano e le regole della scuola e nel contempo aiutare l'istituto a meglio capire la giusta collocazione dell'alunno nella classe, verificandone le competenze".
Ci sono poi i mediatori culturali che fanno da tramite tra scuola e famiglia, le attività mirate di collaborazione con la Galleria d'arte moderna e contemporanea per facilitare l'integrazione attraverso il cosiddetto "terzo linguaggio", quello delle immagini. E inoltre l'attività di formazione per gli insegnanti e i corsi Eda per i ragazzi più grandi alle prese con l'alfabetizzazione.
Ma indispensabile è anche l'attività dello Sportello scuola stranieri: uno sportello di consulenza per gli insegnanti - che ha sede alla "De Amicis" - come servizio integrato per l'accoglienza e l'integrazione degli alunni stranieri. Si tratta di un servizio che favorisce la formazione e la documentazione specifica per gli insegnanti e definisce e coordina i pacchetti di alfabetizzazione. Sono otto in tutto gli sportelli sul territorio: oltre alla "De Amicis", gli istituti comprensivi di Ponte San Pietro, Costa Volpino, Ponte Nossa, Verdellino, Chiduno, Bariano e il liceo "Don Milani" di Romano.
"Un servizio che è a rischio - rileva Maria Carla Marchesi -. Il ministero ha tagliato i posti dei docenti che coordinano gli sportelli, azzerare questi posti vuol dire interrompere quanto di buono fatto finora, i tanti progetti avviati. Mi auguro che da Roma arrivi presto un segnale, altrimenti si avranno pesanti contraccolpi nelle azioni di coordinamento svolte dagli sportelli".
I PROBLEMI In primis le risorse. Come andare avanti con i fondi ridotti al lumicino? "È un problema serio - rileva Maria Carla Marchesi -. Per il momento il ministero ci ha assicurato i contributi, cinquemila euro, solo per gli istituti che hanno un alto tasso di alunni stranieri, la Mazzi, la Santa Lucia e l'Alberico da Rosciate, finanziamenti sono previsti anche per la Muzio e la Camozzi. Ma per il resto ci è stato finanziato solo il progetto per le materne, 11 mila euro e niente di più".
Ad andarci di mezzo saranno l'attività di alfabetizzazione e quella dei mediatori culturali: Comune e Ufficio scolastico provinciale avevano presentato richiesta di finanziamento per tutti i dieci istituti comprensivi della città. "E ora la mancanza di fondi - prosegue - rischia di compromettere l'attività fatta finora. Noi l'alfabetizzazione la dobbiamo fare, vedremo se sarà possibile trovare fondi aggiuntivi. Chiaro che finché non abbiamo certezze, non possiamo chiamare i presidi neppure per organizzare l'attività dell'anno prossimo".
Anche per l'assessore Gallone "ci devono essere grossi investimenti per rilanciare la scuola, se l'obbligo scolastico deve essere ampliato, ci devono dare supporti adeguati". Fermo restando che non basta il lavoro a scuola, occorre stringere relazioni con il territorio, il quartiere, la parrocchia. "Indispensabile finora è stato il supporto delle parrocchie, degli oratori e dei tanti volontari che seguono i bambini stranieri passo dopo passo. Senza di loro, non potremmo farcela".
Vanessa Santinelli


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