FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3954844
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Didattica on line: I consigli dell'esperto

Didattica on line: I consigli dell'esperto

Cappa: Lezioni mai più lunghe di 20 minuti

09/03/2020
Decrease text size Increase text size
La Stampa

Francesco Margiocco
Se la vecchia sala cinematrografica mantiene il suo fascino davanti all'avanzata dell'internet-tv, un motivo ci sarà. Davanti alla tv le distrazioni sono in agguato, la vecchia sala invece convoglia l'attenzione e fa condividere le emozioni. Anche l'aula ha questo potere, e lo perde se la lezione avviene a distanza, da un computer a uno smartphone. «Fare una lezione online di un'ora è impensabile. Già oggi, a volte, ci lamentiamo quando un film al cinema dura due ore». Carlo Cappa, 43 anni, è ordinario di storia della pedagogia e studioso di pedagogia comparata all'Università Tor Vergata di Roma e al Collège international de philosophie di Parigi. Presiede il Sicese, associazione degli studiosi italiani di educazione comparata, e fa parte del direttivo del Cese, la sua versione europea.
Quanto deve durare una lezione online?
«Non più di venti minuti, se è una lezione di tipo frontale, da un docente a tanti allievi, pre-registrata. Altrimenti l'attenzione cala».
Qual è il rischio da evitare?
«Quando parliamo in aula, o al bar, adattiamo il nostro parlare alle reazioni degli altri. Se capiamo che non capiscono, o che li stiamo annoiando, reagiamo. In una lezione registrata, questo scambio non c'è e noi insegnanti rischiamo di parlare troppo difficile, di diventare noiosi».
A meno che la lezione, anche se su internet, non sia un dialogo con gli studenti.
«È difficile: l'insegnante deve avere uno strumento per selezionare e filtrare i segnali audio-video che arrivano dai suoi allievi, e devono averlo anche gli allievi. Poi ci vuole una buona connessione, il wi-fi non basta. In questa situazione, dovremo accontentarci della modalità unidirezionale, dal docente agli studenti».
E chi non ha mai fatto lezioni online, come si preparerà?
«Sperimentare diverse forme di didattica fa parte del mestiere dell'insegnante. Se mi accorgo che la mia lezione arriva solo al 50% dei miei studenti, cercherò qualcosa di nuovo, promuoverò i lavori di gruppo».
Questo nella norma, ma su internet è lo stesso?
«Consiglio di dedicare un pomeriggio alla visione delle buone pratiche, su internet ce ne sono tante (vedi il riquadro "chi può svolgerlo" a destra, ndr.). E consiglio, dopo la prima lezione, di ascoltare le reazioni degli studenti per capire se possiamo migliorarci».
In generale, all'università, come la state prendendo?
«Generalizzando molto, direi che dipende dall'età. Un docente quarantenne ha, in media, una buona dimestichezza con gli strumenti informatici e nessun problema a fare una lezione da casa. Un docente sessantenne può opporre qualche resistenza».
La lezione su internet è più difficile?
«Senza dubbio. La telecamera registra ogni nostra incertezza. La preparazione richiede più tempo. E questo cambio di marcia richiede, da parte nostra, molta flessibilità e un po' di umiltà».
E gli esami su internet?
«Vedo due problemi. Il primo è l'identificazione degli studenti, nient'affatto banale per quei corsi, e sono tanti, frequentati da 100, 200 o 300 persone. Il secondo è il contesto in cui si trova lo studente: io che lo interrogo non so chi o cosa ha accanto a sé. Credo che molti esami slitteranno».
Vista dal lato degli studenti, cosa bisogna fare?
«Per trarre il massimo profitto dalle lezioni a distanza, ci sono i test di auto-valutazione. Non sono esami, ma, fatti a più riprese, servono agli studenti a capire a che punto sono e a presentarsi all'esame solo se pronti».
Da tutta questa storia possiamo ricavare comunque un insegnamento?
«Scuole e università sono luoghi di scambio, attraggono persone da diverse parti del quartiere, della città, del Paese e del mondo. Questa storia andrà avanti un bel po'. Ma guardiamo il lato positivo, questa situazione ci farà riflettere sulle potenzialità dell'e-learning, e sulle possibili commistioni tra vecchio e nuovo. Se devo spiegare il barocco, io che vivo a Roma, sarò più efficace in aula o in video, davanti a una chiesa del Borromini?».


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL