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Novità nel sito Il nostro sito ospita questa settimana diversi contributi 'corposi'. Non sono testi scritti per la rete, e richiedono probabilmente la stampa per una lettura più attenta e med...

07/04/2003
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Proteo Fare Sapere

Novità nel sito

Il nostro sito ospita questa settimana diversi contributi 'corposi'. Non sono testi scritti per la rete, e richiedono probabilmente la stampa per una lettura più attenta e meditata, ma li offriamo ai nostri lettori a fianco ad altri più brevi e immediati, ritenendo che rientri nelle peculiarità del nostro sito essere anche luogo di 'deposito' e messa a disposizione di strumenti di approfondimento oltre che di informazione sull'attualità.
E' il caso dell'intervento di Alessio Surian Accesso ai saperi e costruzione sociale delle conoscenze. Alla luce del contesto più attuale: controriforme, strategie di privatizzazione (GATS), cultura ed economia di guerra, l'autore sviluppa tre chiavi di lettura:
° decisione (l'obiettivo di superare anche ritardi e mancanza di incisività della società civile su questi temi);
° partecipazione (come costruire percorsi di democrazia partecipata rispetto alla scuola e all'educazione);
° domanda (come promuovere un processo educativo generatore di cambiamento, capace di trasformazione, che promuova cittadinanza attiva')'Su questi temi, molte e stimolanti le riflessioni e alcune proposte operative .
Altrettanto interessante il breve saggio di Franco De Anna La scuola media nella riforma, che analizza sia i problemi di architettura ordinamentale (Legge delega e successivi decreti) che quelli di ispirazioni e contenuto (Indicazioni nazionali per i piani di studio') accantonando la polemica politica immediata per scavare sotto la superficie delle posizioni contrapposte, rintracciare la radice dei problemi, le soluzioni possibili. Non però un'esortazione al 'bipartisan', ma anzi a lavorare su opzioni e scelte vere e non su caricature delle posizioni reciproche.
Lo scrittore Domenico Starnone, ex insegnante, evidenzia le tare dell'istruzione inferiore e indica cosa fare: perché il gioco dell'insegnare e dell'apprendere si possa giocare con buoni risultati sia con i primi che con gli ultimi della classe, insomma, dal suo punto di vista Un programma per la scuola
Paolo Mazzoli in Il filtro magico entra nel merito del documento sui Modelli Organizzativi della Scuola Primaria, e lo fa mettendosi nei panni di un insegnante elementare normale, abituato a far bene il proprio mestiere senza preoccuparsi eccessivamente dei titoli ad effetto dei giornali,che si chiede se deve sentirsi personalmente toccato dalla riforma Moratti, e di che cosa deve preoccuparsi. Le conclusioni, proprio perché si tratta di un'analisi minuziosa e del tutto priva di preconcetti ideologci, sono ancor più sconfortanti'.
Andrea Bagni in Contro-indicazioni ci descrive la percezione di un incendio devastante e inarrestabile, di fronte al quale ciascuno vorrebbe forse scavare buche di sopravvivenza o volare alto come l'albatros di Baudelaire, ma bisogna ricostruire speranze e reti di resistenza'.
Difficile conservare intatta La felicità di insegnare. Ce ne parla anche, da un altro punto di vista, Vita Cosentino affrontando una tematica, quella della femminilizzazione della scuola, agitata di recente dalla Lega durante la discussione sulla riforma Moratti.
Allargando un po' i nostri orizzonti, segnaliamo un intervento di Richard Hatcher su Il cambiamento del sistema scolastico in Inghilterra: la "business agenda" e le politiche educative del New Labour. Molti gli spunti di riflessione anche per casa nostra, dal punto di vista degli obiettivi della 'Globalizzazione neoliberista' e delle alternative possibili.
Nel mondo della scuola è anche Polemica sul software libero: Ai 160mila partecipanti al "Piano nazionale di formazione degli insegnanti sulle Tecnologie dell'Informazione e della Comunicazione" (For TIC) viene data informazione scorretta e ingannevole. ...
Un articolo del Manifesto: A sinistra del diritto d'autore ci racconta di quattro "Giornate sulla proprietà intellettuale" organizzate a Madrid dal 27 al 31 marzo dal collettivo telematico spagnolo "Copyleft".
Copyleft" è una inversione ironica di copyright. Mentre il copyright impedisce la libera circolazione di un prodotto dell'intelletto umano e rende illegale, ad esempio, lo scambio di canzoni via internet, un programma informatico registrato sotto una licenza copyleft può essere copiato, distribuito, e modificato liberamente: ma su nessun suo derivato può essere depositato un copyright. Il copyleft è dunque uno stratagemma ingegnoso per liberare l'informazione dal monopolio di poche multinazionali'.
Non possono mancare infine alcuni articoli sulla guerra, una guerra razzista, come si legge in Strateghi di razza, una morte di massa dispensata senza onore e con giustificazioni puerili e ipocrite, un momento ignobile anche della storia britannica, come scrive dall'Inghilterra John Pilger in Sei giorni di vergogna,.
Occorre Fermare la guerra prima che dilaghi, non solo per il costo già intollerabile di vite umane, ma perché essa potrebbe innescare una catastrofe che rischia di investire l'umanità intera.
Il mondo contemporaneo è un contenitore pieno fino all'orlo di paura e disperazione. Un altro articolo ci parla di Tutti i colori della paura made in USA: Tutti hanno paura di tutti, gli americani temono quelli con la carnagione un po' più olivastra, con una rasatura poco accurata'gli immigrati temono le rappresaglie dei vicini'il governo teme indistintamente dissidenti, no global, pacifisti, europei'.America non so più chi sei, è il titolo di una accorata lettera della scrittrice Margaret Atwood.
Ma c'è un rischio da sventare mentre le bombe cadono e i carri armati si fanno strada nel deserto, c'è un esorcismo da fare: evitare la depressione, la disperazione, lo scoramento. Perché coloro che hanno voluto questa guerra la perderanno, anche se non sul campo di battaglia. Molto dipende anche da noi, moltitudine costituente di un altro mondo possibile e necessario:Il mondo è per strada. Diserta, come scrive Wu Ming.

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