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Covid, trasporti affollati? Azzolina: studenti non sacrificabili, con pochi contagi a scuola niente dad

È secco il no della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ai tentativi regionali di introdurre la didattica a distanza nelle scuole superiori, al fine di ridurre gli affollamenti sui mezzi di trasporto

14/10/2020
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La Tecnica della Scuola

Alessandro Giuliani

È secco il no della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ai tentativi regionali di introdurre la didattica a distanza nelle scuole superiori, al fine di ridurre gli affollamenti sui mezzi di trasporto: “Spiace – ha detto Azzolina a Di Martedì – che qualcuno pensi che studenti e studentesse possano essere sacrificabili. La scuola ha dato tanto, abbiamo lavorato tutta l’estate per riportare gli studenti in presenza”.

Pochi contagiati, perchè gli studenti a casa?

Azzolina è tornata a dire, dopo i numeri presentati nei giorni scorsi, che i contagi a scuola sono ridottissimi: “Stiamo ultimando il monitoraggio sui contagi a scuola sulla quarta settimana, c’è poca crescita il tendenziale è lo stesso delle settimane precedenti. Con questi dati dovrei lasciare gli studenti a casa?”.

La titolare del MI ha detto che tutti “dovremmo prendere esempio dalle scuole. A scuola ci sono regole, distanziamento, gel mascherine. Nella giornata di uno studente è il momento più sicuro. Ho chiesto i test rapidi per le scuole, non possiamo bloccare una classe per un raffreddore”.

Il ministro Boccia: studenti a scuola

Le rassicurazioni della ministra dell’Istruzione fanno il paio con quelle del ministro per le Autonomie, Francesco Boccia, che a Radio Anch’io aveva detto: “Quella della didattica a distanza era solo una proposta di alcune regioni legata all’eventuale appesantimento dei trasporti. Io sono per lasciare gli studenti a scuola, senza discussione”.

La richiesta dei governatori

Il problema dei trasporti era stato sollevato da alcuni governatori, nel corso del confronto con il premier Giuseppe Conte sul Dpcm poi pubblicato: dei presidenti di regione, con in testa Luca Zaia a capo del Veneto, hanno posto il problema sostenendo che i rischi contagio da Covid-19 per la collettività in questo modo si sarebbero ridotti.

Studenti in protesta a Cagliari

Anche gli studenti hanno presentato il problema: nel corso del primo sciopero studentesco a Cagliari per il Covid-19, dopo alcuni casi di alunni e docenti positivi e diverse classi in quarantena, gli studenti hanno chiesto perché in classe devono rimanere distanziati mentre nei bus per la scuola si ritrovano puntualmente accalcati uno accanto all’altro.


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