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Corriere-Troppi rischi": migliaia di aule vuote

Troppi rischi": migliaia di aule vuote I presidi: tutti ci chiedono i certificati di agibilità. Il ministero: allo studio più fondi per la sicurezza ROMA - Il ministro Letizia Moratti ricord...

07/11/2002
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Corriere della sera

Troppi rischi": migliaia di aule vuote

I presidi: tutti ci chiedono i certificati di agibilità. Il ministero: allo studio più fondi per la sicurezza

ROMA - Il ministro Letizia Moratti ricorda i bambini morti a San Giuliano e si dice certa che la riforma "farà in modo di migliorare e ammodernare la scuola affinché certi eventi tragici non abbiano più a ripetersi". Il sottosegretario Valentina Aprea anticipa che il governo "valuta l'opportunità" di aumentare gli stanziamenti in finanziaria per l'edilizia scolastica e la messa a norma degli edifici. La task-force del ministero, che sta considerando l'ipotesi di trasferire gli studenti terremotati anche nelle carceri, prepara un rapporto da fornire anche alla magistratura nel quale si descrive una situazione in via di miglioramento. Ma la paura di genitori, insegnanti e capi di istituto cresce. Le scuole chiuse sono ancora centinaia e in quelle che lunedì riapriranno, soprattutto nelle zone terremotate, molti studenti non si presenteranno. LA PSICOSI - Il timore si fa psicosi a Napoli, dove i centralini dei vigili del fuoco sono tempestati di richieste di verifiche di stabilità degli edifici. Ma anche a Roma aumenta la domanda di ispezioni. "I capi di istituto subiscono l'assalto dei genitori che ora non si fidano di rassicurazioni, ma vogliono vedere i certificati della messa in regola degli edifici - conferma il presidente dell'Associazione nazionale Presidi, Giorgio Rembado - e loro stessi sono molto preoccupati". Il ministro della Funzione Pubblica, Franco Frattini, protesta per gli "allarmismi inutili" e accusa l'Inail per la diffusione di dati che hanno avuto l'effetto "sbagliato e devastante di impaurire studenti e insegnanti di mille scuole". E aggiunge: "Come è possibile che li abbiano raccontati con dovizia di particolari solo dopo la tragedia e non prima?". Ma le rassicurazioni del governo sono già oggetto di polemica politica.
LE POLEMICHE - La Margherita attacca il ministro e l'accusa di "disattenzione": "Non ci sono cifre, non ci sono fondi, non ci sono stanziamenti certi - dichiara Albertina Soliani relatrice di minoranza della riforma -. Forse, le domande andrebbero rivolte direttamente al ministro dell'Economia. Ma quella delle scuole chiuse è un'emergenza". L'Anci e l'Upi chiedono un incontro al ministro. E il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, stima in 250 milioni di euro i fondi necessari alla messa in sicurezza. La sua è una delle regioni più allarmate. Un corteo di mamme ieri ha attraversato Napoli.
I DATI - Secondo il rapporto del ministero, in Campania su 1.380 scuole ieri erano ancora chiuse 272, oggi il numero scende a 83. In Abruzzo su 294 istituti, 38 sono chiusi per accertamenti, nessuno finora è risultato inagibile. In Molise sono 6 su 66 le scuole della provincia di Campobasso dichiarate inagibili (2 a Larino, 2 a Casacalenda e 2 a Santa Croce) per un totale di 1.100 alunni. In Basilicata è inagibile un istituto su 180. In Puglia 926 scuole sono sotto verifica: su 2.600 edifici 3 sono inagibili. Ma i sindacati e i presidi contestano questi dati. Sergio Sorella della Cgil-Scuola del Molise è sbigottito: "Solo qui intorno alla zona di San Giuliano - denuncia - ci sono almeno una quindicina di scuole in situazione precaria. Non si tratta di crepe ma di muri interni crollati o lesioni gravi. Anche più lontano, a Termoli, o in provincia di Foggia ci sono scuole transennate". I sindacati hanno chiesto un incontro urgente con il direttore regionale.
L'EMERGENZA - A San Giuliano oggi sarà oggetto di un vertice con la protezione civile per trovare nuove classi ai ragazzi terremotati. Si pensa alle carceri dismesse, alle tensostrutture, ai container. Ma il ministero preme per gli edifici privati. Quelli pubblici, viene spiegato, potrebbero risultare non a norma. Ma sull'utilizzo di stabili privati i presidi lanciano l'allarme: le scuole hanno altre esigenze di sicurezza. Un problema molto sentito in Calabria: "Da noi - spiega Franco Scopacasa preside a Serra San Bruno - gran parte delle scuole sono in edifici in affitto. Ma, ad esempio, hanno scale anguste: cosa accadrebbe in caso di un esodo forzato?". Maurizio Lembo, preside a Bari, ricorda che qualche tempo fa un insegnante di Gravina (Ba) si è incatenato all'istituto per richiamare l'attenzione sulla pericolosità dello stabile che ha uscite di sicurezza molto strette. Ma le paure dei capi di istituto si concentrano anche sulla dotazione antincendi. Mancano anche in edifici pubblici le scale antincendio. E gli estintori quasi mai vengono riforniti ogni anno, come da regola. C'è chi perde il sonno per caldaie obsolete e chi per impianti elettrici non a norma. "I direttori regionali ora hanno grandi poteri - sottolinea un preside - perché non fanno un monitoraggio serio dei certificati che ci mancano e poi vanno loro dai presidenti della Regione per ottenere quello che noi elemosiniamo senza successo da anni?".
Virginia Piccolillo


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