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Corriere-Tagli e risparmi, la trattativa si è arenata sui costi

Tagli e risparmi, la trattativa si è arenata sui costi Meno professori, più soldi? Il ministero dell'Economia ha rifatto i conti di viale Trastevere. E il dialogo si è bloccato ROMA -...

25/03/2003
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Corriere della sera

Tagli e risparmi, la trattativa si è arenata sui costi

Meno professori, più soldi? Il ministero dell'Economia ha rifatto i conti di viale Trastevere. E il dialogo si è bloccato

ROMA - Il destinatario del messaggio partito da cortei, sit-in e presidi che ieri hanno portato, secondo i sindacati, 200 mila persone nelle piazze della principali città, non è il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti, ma il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Dipenderà soprattutto da lui, infatti, la risposta alla principale richiesta che viene dal mondo della scuola: una rapida riapertura del negoziato e un'altrettanto rapida conclusione. La trattativa all'Aran si è arenata sui conti. Secondo Tremonti le risorse per il contratto dei prof indicate dal ministro dell'Istruzione ai sindacati della scuola durante l'incontro avvenuto lo scorso 20 dicembre non sarebbero esatte.
La contestazione ha percorso fino ad oggi i circuiti interni ai due ministeri. Ufficialmente è in corso un approfondimento tecnico molto difficile. Ma dopo diverse settimane trascorse nelle verifiche su risparmi e costi, nessuno ritiene che sia la complessità dei calcoli la causa di tanto ritardo. E del conseguente blocco nei negoziati all'Aran. La verità, che ormai comincia a delinearsi, pone in primo piano il problema dei risparmi, l'unica fonte di finanziamento del contratto integrativo dei professori.
La logica è semplice: più risparmi uguale più risorse per i docenti. E viceversa. Poiché le economie nascono dai tagli si può anche dire: più tagli uguale più soldi per i prof. I collaboratori del ministro Moratti hanno fatto i loro calcoli ipotizzando 8.500 docenti in meno, tra decremento demografico e varie razionalizzazioni.
I tecnici di Tremonti sono andati a rivedere quei conti e hanno trovato parecchi errori. Secondo il ministero dell'Economia i risparmi ammonterebbero a circa la metà di quelli ipotizzati a viale Trastevere. Il motivo? I tagli delle cattedre, alla fine, non saranno 8.500 ma molti meno. Da qui il braccio di ferro tra i due ministeri, le riunioni seguite da altre riunioni e l'inevitabile insabbiamento del negoziato in mancanza di certezze sulle risorse.
Chi ha ragione: il ministro dell'Istruzione o il collega dell'Economia? Ai docenti scesi in piazza per sollecitare il rinnovo del contratto scaduto da 14 mesi importa poco. Almeno a giudicare dai cartelli e dagli slogan: "Moratti e Tremonti non sanno fare i conti". Ma la responsabilità di far ripartire il negoziato, in queste ore, pesa più sulle spalle del responsabile dell'Economia. Tocca a lui, infatti, dire l'ultima parola sull'esatto importo delle risorse.
G. Ben.


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