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Corriere-Scuola, la maggioranza blinda la riforma

Scuola, la maggioranza blinda la riforma Via libera in Commissione, il centrodestra ritira gli emendamenti. Il sindacato: ricorso alla Corte costituzionale ROMA - La riforma della scuola targa...

06/02/2003
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Corriere della sera

Scuola, la maggioranza blinda la riforma

Via libera in Commissione, il centrodestra ritira gli emendamenti. Il sindacato: ricorso alla Corte costituzionale

ROMA - La riforma della scuola targata Moratti potrebbe essere definitivamente approvata dalla Camera entro la fine della prossima settimana. Se non ci saranno sorprese, le novità riguardanti la scuola materna ed elementare verranno gradualmente introdotte nell'ordinamento scolastico da settembre: anticipo facoltativo delle iscrizioni a 2 anni e mezzo e a 5 anni e mezzo, docente tutor, piani di studio personalizzati e "portfolio" delle competenze. Nella scuola primaria potrebbero essere coinvolti i bambini della prima e seconda classe, per un totale di 350 mila, più gli eventuali anticipatari, altri 30 mila. La nuova architettura dei cicli scolastici, che cancella quella disegnata dall'ex ministro Luigi Berlinguer, approvata e mai attuata, giungerà rapidamente a destinazione grazie a una totale blindatura. Il centrodestra, dopo aver bocciato i 700 emendamenti dell'opposizione, ha ritirato anche i suoi. "La maggioranza - ha spiegato la relatrice Angela Napoli (An) - ha concordato di approvare questa legge delega così come ce l'ha trasmessa il Senato, evitando così un nuovo passaggio a Palazzo Madama. Questo per consentire al ministro di far scattare da subito i 24 mesi entro i quali dovrà emanare i decreti di attuazione". PROTESTE - Il colpo di acceleratore, che consentirà alla prima grande riforma della Casa delle Libertà di arrivare in porto rapidamente, ha avuto come effetto la ripresa delle ostilità sul futuro della scuola. La Cgil ha già annunciato un'offensiva contro il disegno di legge: assemblee e sit-in che culmineranno in una manifestazione nazionale a San Giovanni a Roma. Il primo sit-in di protesta a Montecitorio per dire no alla "controriforma della scuola" si svolgerà martedì. Subito dopo l'approvazione partirà anche un ricorso alla Corte Costituzionale. "Il Parlamento - ha detto il segretario generale della Cgil scuola, Enrico Panini - si appresta ad approvare una pessima legge per la scuola e per il Paese. Avremo una scuola pubblica con meno offerta formativa".
La Cisl ha espresso un giudizio critico: "La blindatura, cioè la chiusura pregiudiziale di un testo legislativo all'apporto di contributi migliorativi sia della maggioranza che dell'opposizione, è sempre un grave atto politico".
BLINDATURA - La proposta è stata licenziata l'altra notte dalla Commissione Istruzione, con un giorno di anticipo sulla tabella di marcia. Oggi l'aula di Montecitorio comincerà a esaminare le pregiudiziali di incostituzionalità presentate da Ulivo e Prc. La discussione vera e propria dei sette articoli comincerà lunedì. Dopo l'approvazione della riforma il governo avrà 24 mesi di tempo per elaborare i decreti di attuazione.
Per fare presto la maggioranza ha ritirato tutti i suoi emendamenti, blindando il disegno di legge. Il principale, firmato dalla relatrice Angela Napoli, impegnava il governo a definire il nuovo stato giuridico dei docenti (carriere, requisiti minimi, albo professionale, disciplina). Verranno riproposti, sotto forma di ordini del giorno, durante la discussione. "La maggioranza - ha commentato Andrea Colasio, capogruppo della Margherita in commissione - dovrà approvare "obtorto collo" una legge delega che non la convince pienamente, e possiamo dire che la maggioranza ha paura di se stessa visto che ha già annunciato che presenterà una ventina di ordini del giorno".
SPERIMENTAZIONE - Scontata l'accoglienza negativa da parte dei sindacati, al ministero dell'Istruzione si punta sul "gradimento" della riforma da parte delle famiglie. Dalle 251 scuole elementari, statali e paritarie, che hanno aderito alla sperimentazione stanno arrivando i primi giudizi sulle novità previste dal test. Nell'80 per cento degli istituti la figura del docente tutor, i piani di studio personalizzati e il portfolio delle competenze degli studenti avrebbero riscosso il consenso dei genitori e dei singoli insegnanti. Il docente tutor è uno degli aspetti più contestati della proposta Moratti. Questa nuova figura, che ricorda il vecchio maestro unico, deve garantire dalle 18 alle 21 ore di insegnamento "frontale". Le famiglie, dicono al ministero, avranno finalmente un punto di riferimento fisso. Per i sindacati è soltanto un modo per tagliare cattedre.
Giulio Benedetti


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