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Corriere-Sciopero, la scuola parte fermandosi

Volantinaggio dei docenti per spiegare le ragioni dell'agitazione. I sindacati: un segnale, la situazione è grave Sciopero, la scuola parte fermandosi Oggi prima ora a rischio per la prot...

10/09/2002
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Corriere della sera

Volantinaggio dei docenti per spiegare le ragioni dell'agitazione. I sindacati: un segnale, la situazione è grave

Sciopero, la scuola parte fermandosi

Oggi prima ora a rischio per la protesta degli insegnanti di Cgil, Cisl e Uil. Dutto: le famiglie non capiranno

Sciopero. Suona la prima campanella dell'anno scolastico e molti bambini ritroveranno le loro insegnanti non in classe fra i banchi, ma fuori dai cancelli a distribuire un volantino che spiega i motivi per cui i sindacati confederali lombardi hanno deciso di protestare contro il taglio di posti e servizi e il blocco delle assunzioni. Lo sciopero riguarda tutte le scuole statali, dalle materne alle superiori. Non ci saranno presidi, a eccezione di quanto annunciato in alcuni istituti dove i problemi sono particolarmente sentiti, come il comprensivo Val Lagarina di Quarto Oggiaro e il Primo Levi di Baggio. Molte direzioni didattiche resteranno chiuse e in alcune scuole gli insegnanti stanno cercando di organizzare assemblee per spiegare le motivazioni dello sciopero. I numeri danno forza alle tesi del sindacato: di 800 progetti che lo scorso anno avevano regalato qualità agli istituti di Milano e provincia, il ministero ne ha confermati soltanto 165. Così in tutta la Lombardia. Il direttore regionale scolastico Mario Dutto, che fino all'ultimo ha lavorato per far rientrare lo sciopero, ha ammesso la sua preoccupazione: scegliere di incrociare le braccia proprio in concomitanza con la prima ora di ripresa delle lezioni "potrebbe non essere compreso dalle famiglie" e si potrebbe dare l'impressione di una "scuola fuori servizio".
I sindacati rispondono a muso duro: "L'idea di scuola a mezzo servizio - contesta Rita Frigerio, segretario milanese della Cisl scuola - deriva anche dal rientrare in classe e trovare ogni anno un'insegnante diversa, oppure ancora dal non poter più usare il laboratorio di computer o non poter più aiutare i bambini stranieri a inserirsi in classe". Incalza Gianpaolo Vigolo, della Cgil-scuola: "Vista la situazione, bisognerebbe piuttosto riconoscere il senso di responsabilità dei sindacati, che si sono limitati a una sola ora di sciopero. Certo: abbiamo scelto un momento simbolico, come è la ripresa delle lezioni. Ma lo abbiamo fatto volutamente, per dare il segnale della gravità della situazione".
Preoccupazioni raddoppiate, visto il particolare momento che la scuola, non solo lombarda, sta vivendo: siamo alla vigilia della sperimentazione della discussa riforma Moratti "e la sensazione - accusa Amedeo Giuliani, segretario generale della Uil - è che si vada ad affrontare un'innovazione, quando neppure si è in grado di garantire la tenuta del servizio di base. Il vero attacco è alla scuola pubblica".


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