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Corriere - Scacchi, vela e computer: "guerra" di offerte tra istituti

L'INCHIESTA Scacchi, vela e computer: "guerra" di offerte tra istituti Visite nei licei, opuscoli patinati e anche videocassette ROMA - Venite da noi, insegneremo un mestiere a vostra madre...

17/01/2002
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Corriere della sera

L'INCHIESTA

Scacchi, vela e computer: "guerra" di offerte tra istituti

Visite nei licei, opuscoli patinati e anche videocassette

ROMA - Venite da noi, insegneremo un mestiere a vostra madre. Oppure: nel nostro istituto, i nipotini spiegheranno ai nonni l'uso del computer. O ancora: nella nostra aula virtuale studierete insieme con i ragazzi giapponesi e americani, fuso permettendo. O anche: se sarete promossi, a luglio invece di andare in vacanza potrete avere un intero mese di lavoro garantito in una banca. Latino e greco, certo, matematica e italiano, e ovviamente la qualità delle lezioni, ma adesso, da Palermo a Milano passando per Roma e Pontedera, la concorrenza tra scuole si combatte a colpi di Pof, il piano dell'offerta formativa, che oltre alle materie in senso classico comprende le più svariate lezioni: recitazione, musica, informatica, ma c'è anche chi promette di far diventare vostro figlio campione di scacchi, o di tiro con l'arco, o di vela. E non mancano gli istituti che, come atout per arrivare al cuore dei genitori dei ragazzi, usano il bridge. Il tempo per le iscrizioni al prossimo anno scolastico scadrà a giorni, il 20 (a meno di riaperture come dice il ministero), e allora questa, per le scuole, è la fase cruciale della concorrenza: nei licei si organizzano tour per alunni delle medie inferiori, con un professore-guida che mostra ed esalta "il laboratorio di fisica, le aule, il cortile, i vantaggi che questa scuola può offrire".

MARKETING - Nei mesi scorsi, spiega Giovanni Pusateri, preside della media Leonardo Da Vinci di Palermo, "dalle scuole superiori ci sono arrivate videocassette da far visionare ad alunni e genitori". Non solo, perché la comunicazione è fatta soprattutto di depliant, a volte patinati, quasi sempre con foto: aule spaziose e ben illuminate, laboratori all'avanguardia, palestre da olimpiadi e ampi cortili. È una sorta di piano marketing per conquistare gli studenti, perché in regime di autonomia le scuole per sopravvivere hanno bisogno dei ragazzi, come le aziende dei clienti. Per attirarli, oltre alla qualità, alla tradizione e alla serietà dell'istituto, c'è una parola d'ordine tacita e precisa: differenziarsi, rendere la propria scuola unica. "Il bello dell'autonomia - spiega il direttore scolastico del Lazio, Francesco De Sanctis - è che diventa un valore, perché spinge ogni istituto a migliorarsi, a offrire di più ai ragazzi. È uno stimolo per tutti, docenti compresi".

LE OFFERTE - E così, da Torino a Taormina, ogni scuola formula la sua offerta, propone corsi e materie, curriculari ed extra. "Noi puntiamo sul raccordo con il mondo del lavoro - spiega la preside dell'Itc Fermi di Pontedera, Grazia Fassora - e alla fine di ogni anno stiliamo una graduatoria degli studenti: i più meritevoli possono scegliere dove andare a lavorare a luglio. Un vero impiego, con tanto di stipendio-rimborso spese. È importante, gli studenti imparano l'etica del lavoro, i rapporti con i colleghi. Poi, offriamo corsi per la patente europea d'informatica anche per i genitori, mentre per insegnare ai nonni designiamo proprio i ragazzi". A Salerno, al tecnico Genovesi, "nell'obiettivo della prima occupazione - racconta la preside Caterina Cimino - offriamo alle mamme degli studenti corsi di lingua straniera e di informatica". Nell'istituto Oriani Mazzini di Milano, invece, il progetto è duplice: da una parte "il corso di educazione alla legalità", dall'altra il "Progetto Scala", con studio della lirica. Sempre a Milano, l'ex magistrale Agnesi, in collaborazione con la Camera nazionale della moda e l'università Bocconi, propone sfilate di moda. A Taormina, invece, "i ragazzi, dopo corsi di storia dell'arte e lingua, diventano guide turistiche per quelli più piccoli", spiega la preside dell'istituto per il turismo, Carla Fortino. Nelle classi delle medie dell'Amaducci, provincia di Forlì, oltre a "teatro, ceramica, informatica, scacchi e astronomia - spiega il vicepreside Davide Golfarelli - si insegna il latino". Alla media Croce in provincia di Chieti, i ragazzi seguono dei "moduli didattici che permettono loro di decidere l'indirizzo per le superiori - sostiene il preside Dante Cericola - in modo autonomo e consapevole". A Roma, tra le altre, si offrono lezioni di bridge, di tiro con l'arco, di astronomia, di grafologia.

LE CRITICHE - Vengono dagli studenti del Tasso, gli stessi che a novembre hanno digiunato 6 giorni per ottenere un incontro con il ministro Moratti. Nel giornalino della scuola, il piano dell'offerta formativa viene presentato così: "Pif, Paf, Pof, come trasformare la scuola in un'azienda". Basta leggere il titolo, per capire come la pensano: "Il Pof? Bleah!".


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