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Corriere-Roma-fermo SCUOLA Anche la scuola ha i suoi drop-out

fermo SCUOLA Anche la scuola ha i suoi drop-out di ERALDO AFFINATI I dati sull'abbandono scolastico romano, recentemente diffusi dall'ex Provveditorato, non possono far dormire sonni tranquill...

05/03/2003
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Corriere della sera

fermo SCUOLA Anche la scuola ha i suoi drop-out

di ERALDO AFFINATI

I dati sull'abbandono scolastico romano, recentemente diffusi dall'ex Provveditorato, non possono far dormire sonni tranquilli a nessuno: sapere che nella nostra città il 21% degli studenti iscritti al primo anno degli istituti professionali si ritira anzitempo dal corso di studi rappresenta una spina nel fianco di quanti hanno a cuore le sorti delle giovani generazioni e, aggiungerei, della società civile. La percentuale degli abbandoni scende al 15% negli istituti tecnici, poco meno nelle magistrali, sempre nel primo anno, mentre intorno al quarto anno la forbice oscilla dal 12% al 4-5%, secondo l'indirizzo prescelto. Chi sono questi ragazzi, molti dei quali lasciano i banchi senza che i genitori li abbiano contrastati abbastanza? I sociologi hanno escogitato per loro un'espressione inglese: drop-out, che la letteratura beat considerava prerogativa dei vagabondi, libertari per vocazione, ribelli esistenziali. Niente a che vedere con i piccoli protagonisti degli insuccessi scolastici, i quali a volte non raggiungono neppure i quindici anni, la soglia dell'obbligo e sembrano predestinati al ritiro anticipato. Gli ostacoli cominciano sin dalle elementari e continuano alle medie dove questi nuovi Pinocchi strappano a stento la sufficienza. L'ingresso nelle scuole superiori avviene nel peggiore dei modi. Non è detto che i corsi di formazione professionale, annunciati dalla Regione, possano costituire sempre la soluzione migliore per il recupero vero: esistono obiettivi minimi (saper leggere, scrivere e far di conto, conoscere le basi essenziali della storia e della geografia) la cui acquisizione lo Stato deve garantire a tutti, per evitare il cosiddetto analfabetismo di ritorno. In teoria l'istituto scolastico che l'alunno ha abbandonato dovrebbe continuare a garantirgli il necessario supporto didattico per le materie cosiddette "culturali" anche quando il ragazzo comincia la formazione al lavoro. Ma spesso non è così


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