FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3773851
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Corriere-Ricerca, marcia delle provette contro i nuovi enti

Corriere-Ricerca, marcia delle provette contro i nuovi enti

Ricerca, marcia delle provette contro i nuovi enti Corteo degli scienziati il 12 febbraio con in testa la Montalcini: a Montecitorio per contestare il progetto del ministro ROMA - In testa al ...

04/02/2003
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

Ricerca, marcia delle provette contro i nuovi enti

Corteo degli scienziati il 12 febbraio con in testa la Montalcini: a Montecitorio per contestare il progetto del ministro

ROMA - In testa al corteo ci sarà Rita Levi Montalcini, col prestigio del suo Premio Nobel per la medicina e i suoi 92 anni dedicati quasi tutti alla ricerca scientifica, che stringerà in mano una provetta di cristallo. Al suo fianco altri nomi di grande prestigio: l'astronoma Margherita Hack, l'astrofisico Franco Pacini, il linguista Tullio De Mauro (ex ministro dell'Istruzione), i fisici Carlo Bernardini, Giorgio Salvini, Giuliano Toraldo di Francia e Giorgio Parisi, e centinaia di altri scienziati provenienti da università ed enti di ricerca di varie sedi italiane ed estere. Ognuno con uno strumento o un libro rappresentativo della propria area di ricerca. Giunti a Piazza di Montecitorio, davanti al Parlamento, gli scienziati che contestano la riforma degli enti di ricerca presentata dal ministro dell'Istruzione Letizia Moratti restituiranno teatralmente i simboli della loro specializzazione scientifica, per sottolineare la loro disapprovazione. LA PROTESTA - "L'appuntamento, deciso ieri mattina, è fissato per mercoledì 12 febbraio a Piazza Montecitorio davanti al Palazzo del Parlamento - riferisce Rino Falcone, ricercatore in "Intelligenza Artificiale" del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e responsabile dell'Osservatorio sulla Ricerca, l'organismo da poco costituito che sta coordinando il dissenso di scienziati e ricercatori -. In realtà avremmo preferito manifestare davanti alla sede del governo, cioè Palazzo Chigi, nella vicina Piazza Colonna, ma ci è stato vietato. Questa manifestazione simbolica sarà una delle tante iniziative che il nostro "Osservatorio" sta sviluppando nella speranza di fare giungere al governo e al Parlamento la preoccupazione dei ricercatori italiani per il futuro della scienza nel nostro Paese".
"AUDIZIONI INUTILI" - Quello che ha più sconcertato gli scienziati dissidenti, secondo quanto riferisce il loro rappresentante, è il modo con cui il governo ha tenuto in scarsa considerazione il lavoro del Parlamento: "Erano in corso indagini conoscitive sulla ricerca scientifica da parte delle commissioni Cultura di Camera e Senato. Decine di audizioni per capire e discutere i problemi, anche con i protagonisti della ricerca. I lavori si sarebbero conclusi a fine marzo. Pensavamo che il governo aspettasse l'esito di queste indagini, che coinvolgesse la comunità scientifica prima di varare i decreti. E invece non ha consultato nessuna rappresentanza degli organismi della ricerca e ha tagliato la strada allo stesso Parlamento".
"OBIETTTIVO PRODUZIONE" - Sul merito della riforma gli "scienziati contro" ripetono le loro accuse: finalizza tutto alla produzione, stringe nell'angolino la ricerca fondamentale, senza la quale non c'è futuro nemmeno per quella applicata, conferisce a tutto il sistema una struttura verticistica, affidata a gestori e controllori di nomina governativa. "Ma la nostra non è una posizione preconcetta - precisa Falcone -. Speriamo ancora che ci siano spazi di negoziazione e che il testo della riforma possa ricevere adeguati correttivi dal dibattito in Parlamento".
L'ANPRI - Una forte richiesta di revisione dei decreti della Moratti è venuta pure dall'Anpri, l'Associazione nazionale professionale per la ricerca, che ieri mattina ha tenuto a Roma il suo quinto congresso nazionale. "I decreti possono e devono essere modificati - sottolinea il segretario generale dell'Anpri, Bruno Betrò, matematico e dirigente di ricerca di un istituto del Cnr di Milano -. L'impostazione attuale è inaccettabile, provoca lo scollamento tra i vertici e le strutture di base della ricerca. E' un riordino che non fa i ricercatori partecipi della gestione, che non può che portare alla crisi degli enti di ricerca". Nel corso dell'assemblea dell'Anpri si è svolta una tavola rotonda sul tema della fuga dei cervelli all'estero, con la partecipazione di rappresentanti dei ricercatori, di politici di area governativa e dell'opposizione. Disponibile alle istanze dei ricercatori il sottosegretario alla Funzione pubblica, Learco Saporito, che non ha escluso la possibilità di modificare con emendamenti il testo varato dal Consiglio dei ministri.
Franco Foresta Martin


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL