FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3776099
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Corriere-Milano-Riforma, molti rebus e poche soluzioni

Corriere-Milano-Riforma, molti rebus e poche soluzioni

"Riforma, molti rebus e poche soluzioni" da Il Corriere della Sera 28 aprile 2003 Accanto agli impegni legati alla chiusura dell'anno e alla maturità, ci sono valanghe di circolari e ord...

29/04/2003
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

"Riforma, molti rebus e poche soluzioni"
da Il Corriere della Sera
28 aprile 2003
Accanto agli impegni legati alla chiusura dell'anno e alla maturità, ci sono valanghe di circolari e ordinanze da consultare e questionari ministeriali a cui rispondere

"Riforma, molti rebus e poche soluzioni"

Presidi sotto pressione per l'applicazione delle innovazioni, dal "tutor" nelle elementari al "doppio canale" nelle superiori

"Fermate la scuola, voglio scendere! Almeno il tempo di leggere le ultime trenta circolari, le ordinanze, il questionario Pilota 2, con 114 domande ministeriali sulla vita del proprio istituto, la bozza di devoluzione". Presidi sotto pressione: devono arrivare a fine anno, organizzare il prossimo, capire cosa possono o non possono più fare. Vanno avanti, annaspando in un mare di informazioni e con la sensazione di non sapere nulla. "La realtà è che noi - qui, in questa sala professori - contiamo assai poco. Chi ci ha chiesto qualcosa sulla riforma?". La riforma vista da Milano è piena di incognite: "Ci sono più perplessità che seduzioni". Primi assaggi tra gli addetti ai lavori e si alza un coro di "non so, vedremo, aspettiamo". Dalle elementari ai licei. "Si parte a settembre e l'unica certezza - commenta Noemi Ferrari, insegnante della terza B, della scuola primaria Mazzini di San Donato Milanese - è l'anticipo delle iscrizioni. Non è molto. Ci sarà l'insegnante prevalente, che spazzerà via anni di lavoro collegiale alla pari. Chi eleggerà il tutor e in base a quali requisiti? Questo Grande Maestro dovrà avere competenze disciplinari che oggi già possiede o che sono legate a un ripensamento della formazione docente?".
Alle superiori ci sono altre preoccupazioni. "Nel corso dei cinque anni di studio - analizza Germano Italo Di Benga, preside del liceo scientifico Vittorini - la scuola perde più del 40 per cento dei ragazzi. È su questo che bisogna ragionare. Alla maturità arrivano, quest'anno, 130 studenti senza una ripetenza, sugli oltre duecento iniziali iscritti in prima. Dobbiamo puntare su un programma più agile e su sperimentazioni efficaci. Occorrono più seduzioni culturali, come l'insegnamento del latino "vivo", e più rigore verso i debiti, che devono essere saldati davvero nel biennio e non dimenticati".
La riforma annuncia la scuola del futuro. "Ma se a stento sanno leggere e scrivere - dichiara Pierangela Bianco, docente di italiano e latino al liceo classico Berchet -. I nostri studenti non hanno la consapevolezza di quello che leggono e neppure sono padroni delle strutture basilari. Usano, sì, parole di una certa importanza ma, letta una pagina, non sanno riassumerla. Il classico sarà costretto a rafforzare le competenze di indirizzo, ma anche la capacità di ragionare. I saperi tecnologici durano poco: studiare meno, ma meglio".
Tra le ipotesi, una prima difficoltà la scorge Maria Pia D'Angelo Rositi, preside dell'istituto professionale per il turismo Bertarelli. "L'orientamento è la preoccupazione immediata. La gestione della riforma non ci coinvolgerà per i prossimi due anni, ma l'incertezza sul destino degli indirizzi tecnici renderà molto più difficile orientare ragazzi e famiglie nella scelta della scuola. I genitori, cioè, rischieranno di indirizzare i propri figli verso i licei perché poco sanno degli altri percorsi formativi. Temo un ritorno massiccio di "liceali" demotivati, ai quali dovremo ricostruire un percorso scolastico".
La scuola milanese chiede, dunque, più cura e spazio all'orientamento e più chiarezza per i passaggi tra un canale e l'altro. "Facile sulla carta - osserva Fernando Guagnini, preside dell'istituto commerciale Verri -, ma se si vogliono rendere davvero possibili i passaggi, bisogna salvaguardare le esperienze fatte dagli istituti, i corsi integrati e finalizzati a specifiche professionalità. L'istituto rimarrà nel canale liceale, ma non può certo perdere di vista il mercato del lavoro. Una nota positiva: il ritorno promesso del voto di condotta, oggi è così difficile sospendere uno studente". Temi vecchi e nuovi che rincorrono una scuola che ancora non c'è.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL