Corriere-Milano-E da quest'anno i prof possono guadagnare di più

E da quest'anno i prof possono guadagnare di più

Questa volta tocca ai piccoli occupare la scena. Provano la nuova scuola primaria. E non è cosa da poco. Le superiori, invece, inaugurano l'anno sottotono. Nelle 5.678 classi di Milano e provincia, 11.396 insegnanti (310 in meno rispetto allo scorso anno) e 124.862 allievi (1.398 in più), hanno incominciato a lavorare a pieno ritmo da subito. Orari quasi definitivi ovunque, supplenti nominati già alla fine d'agosto, ed è la prima volta che succede: 10.491 posti coperti, non senza qualche tensione (ricorsi e rabbie sino all'altro ieri, con le ultime supplenze assegnate nel palazzo di via Ripamonti, ex provveditorato). Il paesaggio non cambia: 141 istituti, con gli industriali Torricelli e Galilei ritornati ad essere autonomi, e proseguono i lavori di ristrutturazione (il "cantiere" Feltrinelli o il Berchet che si mette a norma, tanto per citare due esempi).
Il solito inizio d'anno. Con sperimentazioni da fare, contratti da firmare, tagli da subire, nodi sindacali da sbrogliare. Dopo anni di progetti e di distacchi (con il prof esonerato dall'insegnamento e mandato in campo sul disagio dei ragazzi), la Finanziaria ha decapitato la scuola superiore milanese. Duecento progetti garantiti fino allo scorso anno, nessun distacco autorizzato quest'anno. Si apre la discussione interna: chi lavora ora ai progetti?
Quest'anno si collauda l'intesa tra il ministero e la Regione sui nuovi modelli di istruzione e formazione. Si sperimenta la possibilità di assolvere l'obbligo scolastico (fino al 15° anno di età) in un centro professionale e non solo nella scuola superiore. Saranno coinvolti 30 istituti lombardi, scelti in base ai progetti presentati nei giorni scorsi, e un numero non ancora definito di centri professionali autorizzati(l'elenco a ottobre, sul sito www.istruzione.lombardia.it).
Il lavoro straordinario è quasi una novità. Da quest'anno gli insegnanti possono lavorare di più. E guadagnare di più. In ogni scuola rimangono "spezzoni" di ore di insegnamento che venivano, fino allo scorso anno, assegnate ai supplenti o ai cosiddetti "spezzonisti". Da quest'anno, il preside può offrire queste ore a docenti che desiderano lavorare fino ad un massimo di 24 ore settimanali (sei in più rispetto all'orario-cattedra). L'extra in busta paga può superare i 345 euro netti al mese (per i docenti con maggior anzianità di servizio). Un'ora viene infatti pagata, a seconda delle 7 fasce di anzianità di appartenenza, da 30,19 a 57,66 euro. Ai precari e ai docenti di fresca nomina sarebbero assicurati 180 euro netti in più al mese: un incremento dello stipendio mensile del 15%.